Dopo un inizio anno sfolgorante, le azioni Banco BPM hanno rallentato la corsa realizzando una performance inferiore alla media del settore bancario. Quest’ultimo, infatti, è salito del 26,7% mentre Banco BPM “solo” del 22,84%. Cosa potrebbe accadere nelle prossime sedute? Trappola per tori sulle azioni Banco BPM dopo la sedute del 28 febbraio oppure ripartenza al rialzo? Tutto sarà molto più chiaro nelle prossime sedute, intanto bisogna porre la massima attenzione per evitare di rimanere incastrati in posizioni avverse alla direzione del mercato.
Trappola per tori sulle azioni Banco BPM? Le indicazioni dell’analisi grafica
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Il titolo Banco BPM (MIL:BAMI) ha chiuso la seduta del 28 febbraio in area 4,125 euro, in rialzo dell’1,00% rispetto alla seduta precedente.
Nonostante il rialzo dell’1%, la seduta del 28 febbraio potrebbe passare alla storia come quella del fallito break rialzista e dell’inizio di una nuova fase ribassista. Come si vede dal grafico, infatti, le quotazioni non sono riuscite a confermare in chiusura di seduta la rottura della resistenza in area 4,139 €. Questo movimento si potrebbe configurare come una classica trappola per tori con conseguente accelerazione ribassista nel corso delle prossime sedute. Una conferma in tal senso si potrebbe avere da una chiusura giornaliera inferiore a 4,007 €,
Al rialzo, invece, lo scenario più probabile potrebbe essere quello indicato in figura.
La valutazione del titolo
Dal punto di vista della valutazione, qualunque sia l’indicatore utilizzato le azioni Banco BPM risultano essere sottovalutate, con la sottovalutazione che può arrivare anche a oltre il 50%. Ad esempio, il rapporto prezzo su fatturato, pari a 1,5x, indica che il titolo Banco BPM sia sottovalutato ed esprime una sottovalutazione di oltre il 50% rispetto al settore di riferimento.
Secondo il fair value, calcolato con il metodo del discounted cash flow, invece, le quotazioni di Banco BPM potrebbero essere sopravvalutate di circa il 60%.
Secondo le raccomandazioni degli analisti il prezzo obiettivo medio esprime una sottovalutazione del 25% circa. La dispersione delle varie raccomandazioni, invece, è molto interessante in quanto inferiore al 10%. Ciò vuol dire che gli scenari elaborati dai diversi analisti sono molto vicini tra di loro.
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