La situazione grafica di SOL è molto complessa. Dopo una falsa rottura rialzista e l’inizio di un ribasso, abbiamo assistito a un nuovo segnale rialzo. Visti i precedenti, la domanda che si pongono gli investitori è: siamo in presenza di una nuova trappola per tori oppure finalmente si parte al rialzo?
Le indicazioni dai primi tre trimestri del 2022
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Nonostante un contesto internazionale molto complicato (scoppio e protrarsi della guerra tra Russia e Ucraina) e un alto livello di inflazione, causa costi dell’energia, mai registrato nel corso degli ultimi vent’anni in tutti i paesi occidentali, il gruppo SOL si è difeso molto bene.
Il fatturato è stato in crescita del 25,5% rispetto a quelle al 30 settembre 2021.
Secondo il presidente di SOL Fumagalli, per il 2022 l’obiettivo è quello di “consolidare la crescita delle vendite e di mantenere la redditività su livelli apprezzabili, nonostante l’elevatissimo incremento, nel corso dell’anno, dei costi dell’energia elettrica e delle dinamiche inflattive nei vari paesi nei quali il Gruppo opera”.
Quali sono le indicazioni che arrivano dallo storico di SOL?
Nella sua storia il titolo SOL ha sempre offerto un ottimo rendimento ai suoi azionisti. Trattasi, infatti, di uno di quei pochi titoli di Piazza Affari che può vantare una probabilità del 100% di offrire un rendimento positivo dopo 10 anni. Ovviamente questo non vuol dire che nei prossimi anni ci sarà necessariamente lo stesso comportamento. Sicuramente, però, si parte da ottimi presupposti.
Trappola per tori o forte ripartenza al rialzo? Le indicazioni dell’analisi grafica
Il titolo azionario SOL (MILSOL) ha chiuso la seduta del 9 dicembre a 18,44 euro, in rialzo del 2,44% rispetto alla seduta precedente.
Quando a metà novembre abbiamo effettuato la previsione sul titolo SOL era chiaro dai grafici che fossimo in presenza di un titolo eccellente che nel breve avrebbe potuto offrire una buona occasione di acquisto. Da quel momento, infatti, è iniziato un movimento ribassista la cui conseguenza più importante è stata la rottura al ribasso dell’area di prezzo a 18,5 euro che in passato aveva sempre respinto i tori e che solo recentemente aveva ceduto. Questo segnale è anche supportato dall’incrocio ribassista delle medie.
La sedute di venerdì 9 dicembre, però, ha un po’ rimescolato le carte. Il forte rialzo registrato, infatti, potrebbe essere l’ennesimo segnale rialzista. Una conferma in tal senso si avrebbe con una chiusura giornaliera superiore a 18,5 euro. In caso contrario si tratterebbe della più classica trappola per tori.
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