I Buoni fruttiferi postali garantiscono al risparmiatore numerosi vantaggi. Le Poste offrono differenti tipologie di Buoni con caratteristiche simili ma con durata e rendimenti differenti. Questa differenziazione permette al risparmiatore di calibrare l’investimento e di scegliere il Buono fruttifero più adatto alle sue esigenze. Scopriamo quali sono i punti di forza e le aree di debolezza di questi strumenti.
I Buoni fruttiferi postali per le loro caratteristiche sono confrontabili con i Buoni del Tesoro poliennali. Il Ministero dell’economia e delle finanze emette i BTP mentre Cassa depositi e prestiti (CDP), emette Buoni postali. Tuttavia, il MEF controlla Cassa depositi e prestiti. Quindi possiamo dire che le casse dello Stato garantiscono sia i BTP che i Buoni postali.
Per fare un confronto sulla convenienza tra un BTP è un Buono fruttifero, occorre prendere in considerazione due strumenti con uguale scadenza. Per esempio se si volesse confrontare un Buono postale 3×2 con un BTP, dovremmo analizzare un Buono poliennale con scadenza residua di 6 anni.
Tra tutti i Buoni fruttiferi postali ecco quali sono i migliori in rendimento e quanti soldi rendono nel tempo
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Attualmente Poste italiane offre 6 diverse tipologie di Buoni fruttiferi. Questi sono il Buono 3×2, il Buono 3×4, il Buono 4×4 e il Buono ordinario. A questi si aggiungono il Buono 4 anni risparmio semplice e il Buono dedicato ai minori. Tutti questi strumenti hanno delle caratteristiche in comune.
Abbiamo già appreso che i Buoni postali godono della garanzia dello Stato italiano. Per questo motivo hanno un’aliquota agevolata del 12,50% sui rendimenti. Un risparmiatore può sottoscrivere qualunque Buono postale a partire da un importo minimo di 50 euro. Questo è un grande vantaggio rispetto a un BTP il cui taglio minimo è di 1.000 euro nominali. Inoltre tutti i Buoni postali non hanno costi di sottoscrizione e il risparmiatore può chiedere il rimborso in qualsiasi momento senza penali.
Scopriamo più in dettaglio quali sono gli attuali rendimenti dei vari Buoni postali. Il Buono 3×2 ha una durata massima di 6 anni. Il rendimento annuo lordo è dello 0,20% per i primi 3 anni e dello 0,50% dal quarto al sesto anno. Gli interessi maturano solamente alla fine del terzo anno è alla fine del sesto anno.
Il Buono 3×4 ha una durata massima di 12 anni. Il rendimento annuo lordo per i primi 3 anni è dello 0,20%, che sale allo 0,40% tra il quarto e il sesto anno. Il rendimento tra il settimo e il nono anno è dello 0,50%, mentre gli interessi tra il decimo e dodicesimo anno sono dell’1,0%. Gli interessi maturano alla fine del terzo, del sesto, del nono e del dodicesimo anno.
I Buoni con una durata maggiore
Il Buono 4×4 ha una durata massima di 16 anni. Gli interessi maturano alla fine del quarto anno, dell’ottavo anno, del dodicesimo anno e del sedicesimo anno. Per i primi 4 anni il rendimento è dello 0,30% e per i successivi quattro sale allo 0,45%. Dal nono al dodicesimo anno il rendimento aumenta allo 0,80% e dal tredicesimo al sedicesimo anno gli interessi salgono all’1,25%.
Ancora, il Buono ordinario ha una durata massima di 20 anni, tra tutti i Buoni fruttiferi postali questo ha la durata maggiore. Gli interessi maturano alla fine di ogni anno e crescono ogni 12 mesi. Il rendimento sale dallo 0,10% del primo anno fino allo 0,50% del ventesimo anno.
Il Buono fruttifero 4 anni risparmio semplice ha una durata di 4 anni e si può sottoscrivere solo attivando un Piano di risparmio semplice. Infine il Buono dedicato ai minori, che è stato pensato per creare un capitale ai bambini fin dai primi anni d’età. Gli interessi maturano dal primo anno di sottoscrizione fino al compimento del diciottesimo anno del beneficiario. Al momento attuale si parte da un rendimento annuo dello 0,50%.
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