Le città di Milano e di Torino ricordano a tutti la grandezza dell’economia italiana. La prima è stata ed è ancora il simbolo della mobilità all’italiana, dell’industria e dell’impresa. Milano, invece, fa rima con borsa, moda e banche.
Tra la vita frenetica di queste due città, però, possiamo incontrare la bellezza di un paesino dalla vita lenta. Infatti, tra Torino e Milano c’è uno dei borghi più belli d’Italia che ci invita a passare una domenica rilassante in famiglia.
Cella Monte
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Per trovare questa meraviglia a metà strada dobbiamo recarci nel Monferrato Casalese. Il paesino si chiama Cella Monte e si adagia su colline in cui la vite e i vigneti disegnano delle bellissime geometrie nel paesaggio.
Il territorio è ricco di vini di eccezione, come la freisa, la barbera o il grignolino. Molte aziende vitivinicole permettono ai turisti di visitare la propria cantina e di fare una bella degustazione.
Inoltre, la zona è conosciuta per il suo tartufo bianco, che celebra durante il primo weekend di novembre. Anche i salami della zona sono molto apprezzati e conosciuti e spesso si associano ai vini rossi prodotti.
Per chi ama il trekking, poi, ci sono alcuni percorsi nelle vigne e nelle colline che partono dal borgo.
Tra Torino e Milano c’è uno dei borghi più belli d’Italia, ideale per una bellissima gita di primavera
Per conoscere meglio il borgo, però, dobbiamo ricordarci della sua storia.
Centro tipicamente medievale, Cella Monte presenta un dedalo di vie concentriche che racconta perfettamente la sua storia. Tuttavia, ciò che lascia il visitatore senza fiato sono gli infernotti.
Si tratta di una specie di cantine scavate nella pietra o nell’arenaria che svolgono una funzione molto importante nella conservazione e nell’affinamento del vino. Sono delle celle sotterranee che mantengono la temperatura e l’umidità costanti. Non hanno luce e nessun spiffero d’aria. Nemmeno i rumori della vita arrivano negli infernotti e così i vini possono conservarsi in condizioni ottimali. Essi sono il simbolo della tradizione e della sapienza popolare, che deriva da una cultura prettamente contadina.
Tuttavia, chi ama i palazzi nobili non può perdersi le dimore di Pietro Secondo Radicati o il Palazzo Volta che oggi ospita l’Ecomuseo della Pietra da Cantoni.
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