L’artista Flo ha un talento raro al punto da meritarsi un’intervista di Gigi Marzullo nel 2020, che si sa, è professionista dal palato fine. La cantautrice e attrice di teatro, sta per diventare mamma ma si esibisce prima e dopo il parto. Stasera a Bacoli presso il prestigioso Compendio Vanvitelliano del Fusaro. Appuntamento sold out per l’artista che fa del suo talento la sintesi perfetta della contaminazione tra generi. Etnica, Mediterranea, avvolgente e raffinata. Malinconica e audace, forte e coraggiosa l’arte di Flo è un equilibrio nel caos di cultura, tradizioni e folklore del Meridione e delle aree a Sud di molti Paesi. Una voce distintiva, che non passa per la TV se non come ospite, testimone di una carriera altra nel Mondo della musica. Laureata in canto al Conservatorio, Flo canta da sempre. Da quando era piccolissima e nel gioco non faceva altro che cantare. Tra i riconoscimenti il Premio Musicultura 2014, il Premio «Radio Rai 1» per la Migliore musica a Musicultura 2014, il Premio Assoluto Andrea Parodi 2014.
Chi è Flo come cantante e come persona?
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«Direi che le due persone coincidono esattamente però potrebbe anche sembrare una bugia. Sicuramente c’è una corrispondenza forte tra il mio essere cantante e la mia persona perché scrivo quello che canto e sul palco sono me stessa. Certamente sul palcoscenico cerco di mettere in luce o far venire fuori diversamente alcuni aspetti perché c’è comunque una dimensione artistica che cerco di portare a livello alto. Nella vita privata sono in tuta, ad esempio, e non posso esserlo certo sul palco». E tra pochi giorni diventa mamma quando già nel 2020 Gigi Marzullo con una delle sue domande affonda nel desiderio recondito di maternità. Ma si tratta di una spinta ulteriore verso i suoi capolavori.
Di lei dice anche di essere selvaggia, in che senso?
«Mi piace essere a contatto con la natura e vivere nella tranquillità. Faccio delle puntatine nelle città però la mia dimensione ideale è con la natura, infatti vivo ad Anzio e vedo il mare».
Della sua vita privata non si sa molto, c’è qualcosa che Le va di raccontarci?
«Tra qualche giorno divento mamma per la prima volta di un maschietto e siamo molto contenti- Ho vissuto una gravidanza molto tranquilla che mi ha permesso di lavorare infatti stasera sarò a Bacoli e già a gennaio ho in programma di riprendere con un tour internazionale. Uscirà anche un libro che ho scritto dedicato alla musica e alle canzoni».
Uno dei suoi album s’intitola “Il Mese del rosario”, di cosa si tratta?
«Il titolo è preso dal testo di una canzone e il è titolo evocativo. Si tratta di un album che si concentra molto sul Sud, sulle tradizioni, sui Paesi del Sud. Quindi tutta la realtà di superstizioni e folklore che fa parte di un patrimonio culturale. Il titolo scelto mi sembrava la sintesi giusta di una serie di ritualità e superstizioni che ci rendono anche unici al Mondo. Non c’è nulla di religioso anzi si tratta di contenuti molto pagani»
Tra pochi giorni diventa mamma e non le interessa il Mondo patinato del piccolo schermo. Lei dice di scrivere per «donne sconosciute ma straordinarie». Lei, dove si colloca?
«Il pubblico è abituato riconoscere come tali i miti presenti nella TV per cui spesso l’idea è che se sei in televisione, esisti. Invece non è sempre così. Ma non lo dico con disprezzo. Non è il posto per me. Vado in tv per interviste, apparizioni ma non è il luogo dove esercito la mia professione. Il mio posto è il palcoscenico a contatto diretto col pubblico».
In un’intervista dello scorso gennaio Lei dice: «tutte le volte che sono scappata da qualcosa ho poi trovato un qualcosa di meraviglioso». In quali casi suggerisce di scappare e in quali invece occorre restare per vincere, secondo Lei?
«Per quanto mi riguarda personalmente e professionalmente a volte ho lasciato situazioni certe e stabili per tentare una strada tutta mia e col tempo sono stata premiata. Ad esempio ho lasciato lavori in cui ero sotto l’egida di altre persone e ho iniziato a muovermi da sola. Il tempo mi ha dato ragione. In amore poi mi è capitata la stessa cosa. Nel mio caso, in quella circostanza, mi sento di dire che vale la pena andarsene quando si sta male. É inutile incaponirsi e io l’ho fatto e posso dire di aver fatto la scelta migliore».
Ci sono autori che hanno inciso sulle sue composizioni e magari continuano a farlo? Dove si arricchisce per esplodere in testi e musiche straordinarie?
«Sono tantissimi gli artisti che mi hanno influenzato. Partiamo da Napoli con Carosone e poi tutta la musica popolare sudamericana, brasiliana. La musica popolare e la scrittura poi mi dà molto: da Calvino a Paolo Giordano la lettura di fa aprire dei file nel cervello»
Ha viaggiato molto?
«Ho vissuto in Spagna per un periodo e ho viaggiato molto in Sud America, in Africa e in tutta Europa. Poi in Canada. Sono anni che viaggio grazie al mio lavoro e in ogni luogo mi fermo di più del tempo che mi serve per un concerto perché mi piace vivere i luoghi in cui mi esibisco». Tra pochi giorni diventa mamma e certamente la nuova singolare esperienza non potrà che arricchire il suo talento di cantautrice.