Tra colline e un lago, questo borgo medievale eletto il più bello d’Italia nel 2016 produce un vino rinomato e buon cibo

Sambuca di Sicilia

In molte località d’Italia presente e passato convivono attraverso monumenti o palazzi antichi accanto a costruzioni moderne. Ci sono, però, ancora tantissimi borghi medievali in cui il tempo sembra essersi fermato. Lì la vita scorre lenta, le principali attività restano l’agricoltura o la pesca e la tranquillità è disturbata di rado dal rombo di un motore. Staccare dalla vita frenetica cittadina e concedersi un po’ di relax ci porta a programmare una gita in posti del genere. Per non far morire alcuni paesi, negli ultimi anni ci sono state delle iniziative interessanti, tipo la vendita di case a un euro.

Protagonista di una di queste campagne è stato il paese di Sambuca di Sicilia. A pochi chilometri da Agrigento e da Sciacca, Sambuca ha meritato il titolo di borgo più bello d’Italia nel 2016. Il nome di Sambuca di Sicilia non ha un’origine certa e definitiva. Ci sono studiosi che lo collegano alla pianta di sambuco e altri all’emiro arabo Al Zabut. Passeggiando per le vie del borgo, si possono percorrere i setti vaneddi, ossia i sette vicoli saraceni nel quartiere arabo, che conserva resti dell’antico castello voluto proprio da quell’emiro.

Tra colline e un lago, questo borgo medievale eletto il più bello d’Italia nel 2016 produce un vino rinomato e buon cibo

A Sambuca ci si può poi affacciare dal belvedere, per godere del panorama, visitare le chiese della Madonna dell’Udienza o di Santa Caterina d’Alessandria e altre. Poco distante dal borgo c’è il bacino artificiale chiamato lago Arancio. Qui si può ammirare quel che resta del fortino Mazzallakkar alcuni mesi l’anno, quando le acque sono basse. Il fortino ha una forma quadrangolare e un torrione circolare agli angoli. Nel territorio di Sambuca si può fare trekking, ad esempio sul monte Adranone, dove si trovano resti di un’antica città, probabilmente punica.

Se ci si può spostare, merita una visita il Cretto di Burri, opera d’arte ambientale sita dove una volta sorgeva Gibellina, distrutta dal terremoto del 1968. Tornando a Sambuca, meritano una visita anche il Teatro L’Idea, la pinacoteca con opere di Giambecchina, il museo archeologico e quello delle opere in corda. Una visita, tra colline e il lago, a questo borgo medievale può completarsi a tavola. Piatti tipici conditi con l’olio locale prodotto con la Nocellara del Belice, formaggi come la Vastedda o dolci con le mandorle o ripieni tipo la minna di virgini, lasceranno un buon ricordo al visitatore. Come souvenir, qualche bottiglia del vino Sambuca di Sicilia Doc bianco sarà l’ideale.

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