In un momento di forti ribassi per i mercati i risparmiatori sono alla ricerca di strumenti d’investimento sicuri e garantiti. In risposta a questa esigenza le Poste italiane hanno appena emesso nuovo Buono fruttifero postale. Ma quanto rende questo investimento e ci sono strumenti alternativi altrettanto sicuri ma con un rendimento maggiore?
I Buoni fruttiferi postali emessi da Poste italiane sono una sicura baia per i risparmi in mezzo al mare in tempesta della finanza. I Buoni postali vantano la garanzia del Ministero dell’economia e delle finanze, ma sono davvero così convenienti?
Il Buono postale 3×4 è uno dei 6 attualmente offerti dalle Poste. La sua durata massima è di 12 anni. Per chi ha un obiettivo di investimento di lungo periodo questo strumento è senza dubbio una buona soluzione.
Tuttavia ci potrebbe essere un’alternativa più attraente in termini di rendimento. Infatti in Borsa italiana è quotato un Buono del Tesoro poliennale che ha la stessa durata del Buono postale ma dal rendimento decisamente superiore.
Tra Buono postale 3×2 e BTP ecco quanto rende investire 10.000 euro e quale offre un rendimento sicuro del 16,8%
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I titoli di Stato sono i rivali per eccellenza dei Buoni postali. Possiamo simpaticamente dire che il confronto tra Buoni postali e BTP è una lotta in famiglia. Infatti le casse dello Stato, in particolare il Ministero dell’economia e delle finanze, garantiscono entrambi gli strumenti. Anche se in realtà il MEF emette i BTP mentre Cassa depositi e prestiti (CDP) emette i Buoni postali. Ma il Ministero delle finanze controlla CDP.
Poste italiane ha emesso un nuovo Buono fruttifero chiamato 3×2. Il funzionamento di questo titolo è semplicissimo. Chi lo acquista alla fine del terzo anno riceverà un rendimento annuo lordo dello 0,2%. Chi lo manterrà fino alla scadenza ovvero al sesto anno otterrà un rendimento effettivo annuo dello 0,50%.
Tra Buono postale 3×2 e BTP quale dei due rende maggiormente? Per capire quanto possono rendere proviamo a fare una simulazione di investimento di 10.000 euro.
Immaginiamo un investitore che impiegasse oggi 10.000 euro sul Buono 3×2 e che lo detenesse fino al momento del rimborso. Questo risparmiatore tra 6 anni otterrebbe un rimborso pari a 10.265 euro. Un rapido calcolo ci dice che il rendimento totale su 6 anni sarebbe del 2,6%.
Quanto potrebbe rendere il BTP
Invece cosa accadrebbe se lo stesso risparmiatore investisse su un Buono del Tesoro poliennale che scadesse proprio tra 6 anni? Immaginiamo un investitore che scommetta 10.000 euro sul BTP scadenza 15 luglio 2028 (Isin: IT0005445306). Al momento dell’analisi questo titolo ha un prezzo di 86,4 centesimi. Il rendimento totale a scadenza sarà del 16,8%, grazie all’incremento in valore capitale e alle cedole distribuite in questi 6 anni.
Una precisazione. Considerato il prezzo del titolo di 86,4 centesimi, chi acquistasse oggi il BTP pagherebbe una cifra attorno agli 8.700 euro. A scadenza otterrebbe 10.000 euro.
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