È una malattia dovuta all’infiammazione dell’apparato respiratorio causata da allergeni. Il restringimento delle vie respiratorie crea la cosiddetta fame d’aria o dispnea che potrebbe portare a tosse, respiro affannoso e disturbi del sonno nei casi di attacchi notturni. I bronchi sono messi a dura prova con accessi cronici o intermittenti tramite cui il sistema immunitario cerca di proteggere l’organismo da polline, acari, polvere e altre particelle a cui è sensibile.
Si tratta dell’asma, i cui numeri fanno paura e creano preoccupazione. Sarebbero 150 milioni le persone che ne soffrono nel Mondo. L’OMS ha più volte evidenziato il numero di decessi causati da questa malattia a cui è dedicata una giornata mondiale il primo martedì di maggio. Il 50% degli adulti ne soffre e si arriva all’80% nei bambini. L’Istituto Superiore di Sanità ha dichiarato che in Italia sono 9 milioni le persone che hanno allergie e soffrono alle vie respiratorie.
Sensibilizzare e curare
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Eppure, nonostante questi numeri, l’asma continua a essere sottovalutata e solo la metà delle persone che hanno problemi ricorre alle cure. Tra i giovani e le donne le percentuali stanno aumentando. La zona mediterranea è particolarmente colpita soprattutto quando salgono le temperature. L’OMS ha, però, dichiarato che nessuna zona del pianeta sarà esente da questi incrementi. Anche negli Stati Uniti sono aumentati malati e tasso di mortalità negli ultimi 10 anni.
La Global Initiative for Asthma o GINA cerca con le sue iniziative di sensibilizzare l’opinione pubblica. Infatti, il tema di quest’anno ha riguardato le lacune che devono essere superate nella cura della malattia. Facilitare diagnosi, trattamenti e assistenza dovrebbero essere gli obiettivi istituzionali. È necessario che questo processo venga messo in moto all’interno di ogni Paese e senza barriere tra quelli più ricchi e i più poveri.
Tosse, respiro affannoso e disturbi del sonno potrebbero essere sintomi di una malattia sottovalutata la cui gravità può essere riconosciuta con questo strumento
Alto tasso di inquinamento e urbanizzazione sono le cause che hanno portato questi dati ai livelli attuali. Ma anche l’indebolimento dei sistemi umanitari ha inciso notevolmente. Le terapie sono basate in parte sull’educazione sanitaria dei pazienti. Saper riconoscere l’entità di una crisi e intervenire in caso di attacco grave può salvare la vita. Si tratta di autogestione, una caratteristica che chi soffre di asma è costretto a fare propria per sopravvivere.
È necessario tenere in casa, a portata di mano, lo strumento che misura il picco del flusso respiratorio. Soffiando dentro al beccuccio si ottiene un punteggio che rappresenta la capacità respiratoria del momento. In questo modo, si può stabilire la gravità dell’attacco asmatico e decidere se andare all’ospedale.
Oltre ai medicinali, chi soffre di asma cerca sollievo nelle pratiche yoga, nella fitoterapia e nell’agopuntura. Gli studi condotti sui benefici che queste soluzioni porterebbero sono pochi e non contengono nessuna conclusione determinante.
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