Titolare di un’osteria trova nelle mance una moneta rara da 2 €. Ma è davvero diventato ricco? Ecco la verità

Titolare di un’osteria trova nelle mance una moneta rara

Tra le monete più ambite e ricercate dai collezionisti vi sono sicuramente quelle che presentano degli errori di conio. Queste ultime, infatti, vengono spesso considerate come monete rare e, quindi, vendute a cifre veramente elevate. Ma valgono davvero così tanto? Scopriamolo insieme.

Negli ultimi giorni, sta facendo molto scalpore un video, pubblicato dal titolare di un’osteria di Benevento, sul suo profilo TikTok. All’interno del video, il titolare ringrazia il Signore poiché un cliente, nel dargli la mancia, gli ha lasciato una moneta da 2 € molto particolare.
Quest’ultima, infatti, presenta due errori di conio abbastanza visibili. Il primo è nella posizione delle 12 stelle dell’UE che, anziché essere perfettamente disposte in cerchio, sono leggermente disallineate. Il secondo errore, invece, è il classico “tondello deformato”, in cui la parte interna della moneta fuoriesce verso il bordo, creando una sorta di sbavatura.
Secondo il titolare, questa moneta avrebbe un valore inestimabile, tant’è vero che l’avrebbe poi messa in vendita su ebay, ad un prezzo di 3.000 €. Ma valgono davvero così tanto questi tipi di monete?

Titolare di un’osteria trova nelle mance una moneta con errore di conio. Ma vale davvero 3.000 €?

Come abbiamo più volte spiegato sulle nostre pagine, quando si parla di monete con errori di conio è necessario fare sempre molta attenzione. Andando sui vari siti di compravendita di oggetti, è facile imbattersi in annunci di monete che presentano difetti di conio. Ciò che non tutti sanno, però, è che dietro questo mercato si nascondono, molto spesso, dei truffatori. Nella maggior parte degli annunci, infatti, troviamo monete false, o modificate con programmi di fotomontaggio; o addirittura manomesse (e quindi, teoricamente, illegali).
In altri casi, invece, le monete con gli errori di conio vendute online sono effettivamente reali, ma vengono vendute a cifre folli, rispetto al loro valore intrinseco. Questo ha generato, nel tempo, molta confusione e parecchia
disinformazione riguardo agli errori di conio. Tant’è vero che se il titolare di un’osteria trova nelle mance una moneta “rara” da 2 €, ed annuncia di venderla a 3.000 €, tutti praticamente ci cascano!
In realtà, qualsiasi numismatico, o collezionista serio, potrà confermare che questi esemplari, valgono al massimo qualche decina di euro. Il discorso cambierebbe, invece, nel caso in cui venissero riscontrati dei difetti su monete commemorative o non comuni. Qui, il valore potrebbe essere leggermente più alto, ma di certo non superiore a qualche centinaio di euro.

Ecco una moneta che potrebbe valere davvero 3.000 €!

Per trovare monete, che possano raggiungere il valore di 3.000 €, bisogna andare indietro nel tempo. Tra le vecchie lire, infatti, vi sono alcuni esemplari molto rari e preziosi che possono tranquillamente esser venduti per quelle cifre.
Una di queste è sicuramente la 5 Lire in argento cosiddetta “aquilotto”, coniata tra il 1931 e il 1935. Dal punto di vista estetico, essa presenta sul dritto l’immagine di un’aquila con le ali spiegate che stringe tra gli artigli un fascio littore. In esergo, inoltre, troviamo il valore nominale “L. 5”; mentre a sinistra vi sono l’anno di coniazione e la lettera “R” (simbolo della Zecca). Sul rovescio, invece, abbiamo al centro la testa del Re, rivolta verso sinistra e contornata dalla scritta “VITTORIO EMANUELE III RE D’ITALIA”. In basso, infine, vi sono i nomi dell’incisore “A. MOTTI INC.” e dell’autore “G. ROMAGNOLI”.
Come già anticipato, questa moneta può valere fino a 3.000 €, ma soltanto se mantenuto in uno stato di conservazione pari al “Fior di Conio”. Le monete della stessa serie, ma coniate dal 1926 al 1930, invece, potrebbero valere intorno ai 50-100 €.

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