Themes ETF: sapevi che puoi investire (anche) nella NATO?

Themes ETF: sapevi che puoi investire (anche) nella NATO?

Esistono numerosi ETF “a tema” che possono offrire interessanti alternative d’investimento. Si tratta di titoli quotati anche sugli Indici più noti come il Nasdaq e trattano comparti (anche) strategici. Si possono acquistare tramite le più comuni piattaforme.

Chi desidera investire scommettendo sul futuro di alcuni settori può sicuramente guardare all’IA, ma anche Metalli Rari o Uranio. Ma forse altri comparti sono un po’ meno noti, anche se incredibilmente intriganti. Parliamo nello specifico degli ETF “a tema”. Ne abbiamo scovati alcuni che, visti gli eventi che si stanno verificando a livello globale, potrebbero rappresentare un’opportunità di investimento: Uranio e Difesa sono gli attori protagonisti di questi fondi.

La spesa per la Difesa aumenta a livello globale, ecco l’ETF perfetto per questo momento

Il Themes Transatlantic Defense ETF (Nasdaq: NATO) cerca di tracciare il Solactive Transatlantic Aerospace and Defense Index (SOLNATON), che identifica le aziende aerospaziali e di Difesa con sede nei paesi membri della NATO (North Atlantic Treaty Organization). Ci sono 70mila azioni in circolazione e il rapporto di spesa è dello 0,35%, in linea con numerosi altri ETF. Tra le sue principali partecipazioni troviamo Boeing Co/the, Rheinmetal AG, Rtx Corp, Safran Sa, Airbus Group Se, Howmet Aerospace Inc, Bae Systems Plc e Rolls-royce Holdings Plc.

Ricordiamo che in questo particolare momento storico, i Paesi UE membri della NATO prevedono di aumentare significativamente la spesa per la Difesa, ipotizzando di arrivare a oltre il 3% del PIL (Trump aveva “chiesto” il 5%). Negli Stati Uniti, nel mentre, la spesa per la Difesa è prevista al rialzo; si stima che i finanziamenti annuali saliranno a 330 miliardi di dollari entro il 2038, secondo i dati all’ultimo trimestre del 2024 diffusi da Congressional Budget Office. Sempre al medesimo periodo, anche a causa dei vari conflitti che si sono verificati a livello globale, il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti ha investito oltre 5 miliardi di dollari nella produzione e modernizzazione di armi, la cui richiesta è verosimilmente destinata ad aumentare, nonostante il prospetto di una pace tra Russia e Ucraina “guidata” da Trump.

Conviene investire in ETF sull’Uranio? Le novità del momento

Troviamo poi gli ETF sui Materiali “del futuro”, come ad esempio Uranio ma anche Litio e Rame, quindi con esposizione a materiali chiave nei settori dell’energia e della tecnologia. Settori che come sappiamo sono in ampio fermento. Non dobbiamo dimenticare che un ritorno all’energia nucleare appare sempre più vicino, soprattutto perché visto come l’unico sistema per soddisfare la crescente domanda di energia e al contempo ridurre le emissioni di Co2.

Esistono diversi fondi sull’Uranio, che raggruppano azioni di società specializzate nell’estrazione e nella lavorazione di questo Metallo. Tra le principali troviamo, ad esempio, Cameco Corporation, National Atomic Co Kazatomprom e CGN Mining. Tra i più noti ed economici fondi, troviamo il VanEck Uranium and Nuclear Technologies UCITS ETF (BIT: NUCL).

Ci sono poi 3 ETF “nuovi”, che potrebbero rappresentare un’ulteriore idea di investimento. Nello specifico, parliamo di Themes Uranium & Nuclear ETF (URAN) con esposizioni su aziende che estraggono l’uranio e nella produzione di energia nucleare; il Themes Lithium & Battery Metals Miners ETF (LIMI) con esposizioni su aziende che estraggono e lavorano Litio e altri Metalli rari, e il Themes Copper Miners ETF (COPA) con esposizioni su aziende specializzate nell’estrazione del Rame.

Le informazioni riportate in questo articolo sono a scopo divulgativo e non devono essere intese come raccomandazioni o suggerimenti d’investimento. I dati sono ottenuti da fonti considerate affidabili. Tuttavia, la loro accuratezza, completezza o affidabilità non possono essere garantite.

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