TFR in azienda o fondo pensione: cosa conviene e rende più ricche le nostre pensioni?

TFR

Ogni lavoratore, pubblico o privato, si domanda TFR in azienda o fondo pensione : cosa conviene e rende più ricche le nostre pensioni? Il TFR è pari a uno stipendio lordo mensile, ossia pari al 6,91% della retribuzione lorda annua. Detto ciò, va ricordato che la scelta di versare o meno il nostro TFR in un fondo pensione va fatta entro 6 mesi dall’assunzione. Se si optasse per il fondo pensione, la scelta sarebbe irreversibile . Qualora invece si decidesse di trattenerlo in azienda, ci è data facoltà di cambiare idea e aderire a un fondo in qualsiasi altro momento successivo. Un’ultima avvertenza si rende necessaria: se non esprimiamo un parere sulla destinazione del TFR si applica la regola del silenzio-assenso. Ossia esso verrà automaticamente inserito nel fondo negoziale di categoria, ovviamente solo nel caso che esista. Quindi non resta che fare una scelta esplicita se si vuole evitare questa particolare destinazione.

TFR in azienda quando e a quanto lo si riscatta?

TFR in azienda o fondo pensione: cosa conviene e rende più ricche le nostre pensioni? Se si detiene tutto il TFR accantonato in azienda, esso verrà pagato sotto forma di liquidazione o al momento della pensione oppure al licenziamento. Ossia nel momento esatto in cui si conclude il rapporto di lavoro per nostra volontà o perché licenziati. Il TFR accantonato in azienda viene poi rivalutato ad un tasso pari all’1,5% fisso più lo 0,75% del tasso d’inflazione del dato anno.

Un esempio concreto: se nell’anno X l’inflazione è pari all’1%, la rivalutazione del nostro TFR accumulato sarà pari al 2,25%. I calcoli da fare sarebbero i seguenti: 75% x 1,0% + 1,5% = 2,25%. Al momento della liquidazione del TFR, il montante è soggetto a tassazione. A quale? L’aliquota di tassazione che scatta sul montante è all’incirca pari a quella media IRPEF dello stesso lavoratore, solitamente compresa tra il 25% e il 35%. Ricordiamo infine che per montante s’intende la somma tra il totale TFR accantonato più gli interessi di rivalutazione sullo stesso.

Cosa rende più ricche le nostre pensioni?

Quindi, TFR in azienda o fondo pensione: cosa conviene e rende più ricche le nostre pensioni? Il TFR al fondo pensione presenta almeno tre ordini di convenienze:

  • rendimenti superiori nel lungo periodo. Il fondo pensione ha a che fare col lungo periodo, e su tale arco temporale i rendimenti delle gestioni dei fondi di solito – ma l’affermazione non è sempre valida. Si pensi ai P.I.P., spessissimo costosi e deludenti – battono la rivalutazione del TFR in azienda.
  • Riduzione del divario previdenziale, nel senso che attutiscono di molto la differenza (negativa) tra l’ammontare della prima rata di pensione pubblica e l’ultimo stipendio percepito. In pratica ammortizza molto bene (in termini di somme percepite) la differenza tra la pensione e gli stipendi percepiti mentre si era (lavorativamente parlando) attivi.
  • Le agevolazioni fiscali. Si tratta di tanta roba, specie nel lungo-lunghissimo periodo. Il TFR in un fondo pensione ha infatti una tassazione che parte dal 15% e scende progressivamente. La discesa è dello 0,3% all’anno a partire dal 15° anno di adesione fino ad arrivare a un minimo del 9%.
  • La sicurezza. Nelle imprese sotto i 50 dipendenti il TFR  può restare in azienda senza  girarlo  all’INPS; tutto lecito. Ma l’azienda spesso lo usa come sua liquidità interna. Per cui nei casi estremi in cui essa fosse in difficoltà e un lavoratore giunto alla maturazione della pensione, egli potrebbe avere difficoltà a riscuoterlo tutto in un’unica soluzione.

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