Mentre il prezzo dell’Oro continua a salire a causa dell’incertezza dei Dazi, ci sono altri materiali che potrebbero presto prendere il posto del bene rifugio d’eccellenza: è il caso di investire adesso?
Di recente il Presidente Trump ha firmato un altro dei suoi ordini esecutivi; questo, però, potrebbe far schizzare alle stelle alcuni titoli del comparto Metalli Rari. Nei giorni antecedenti, su Forbes è uscito un articolo in cui si svelava un ingente investimento (800 milioni di dollari) effettuato dalla miliardaria più ricca d’Australia, Gina Rinehart. Queste due informazioni, messe insieme, potrebbero essere un segnale molto interessante che invita a investire nelle Terre Rare e in particolare in due titoli.
L’ordine esecutivo di Trump indica una nuova “vena aurifera” su cui investire?
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Le scelte del Tycoon possono essere politicamente condivise oppure no, ma bisogna ammettere che sono coerenti con il suo obiettivo ovvero quello di rafforzare l’economia americana, da troppo svalutata e smantellata dal sistema speculativo finanziario globale. Tra i tanti progetti di Trump spicca, oltre ai Dazi naturalmente, la volontà di rendere autonomo il Paese aumentando l’approvvigionamento di metalli preziosi. Ciò anche avvertendo la possibilità che la Cina attivi ritorsioni: d’altronde l’America, com’è emerso anche da un rapporto dell’US Geological Survey, dipende dal Dragone per almeno 12 su 50 minerali rari.
Parliamo tra gli altri di rame, cobalto, nichel o manganese, che servono – sintetizzando – per alimentare le nuove tecnologie ma non solamente IA e robot: pensiamo anche a strumenti medicali e persino a quelli di guerra. Ebbene, il Presidente ha firmato un ordine esecutivo in cui ordina ai Segretari degli Interni e del Commercio e ad altri attori di “accelerare gli sforzi statunitensi per esplorare il potenziale dell’estrazione di minerali critici dai fondali oceanici“.
- Le decisioni di Trump, inerenti la volontà di investire in metalli rari, aveva innescato anche il rally di un paio di titoli, più precisamente di MP Materials (NYSE: MP) e di TMC The Metals Company (NASDAQ: TMC); la prima società si occupa di produzione e commercializzazione di materiali speciali a base di terre rare. La società, nata nel 2027, è proprietaria del noto insediamento di Mountain Pass, uno dei più grandi dell’Occidente. TMC invece (nata nel 2021) è specializzata nell’esplorazione dei fondali marini, raccolta e lavorazione dei noduli polimetallici.
La miliardaria Gina Rinehart ha investito 800 milioni di dollari in una particolare società, quasi contemporaneamente alle dichiarazioni di Trump. Sa qualcosa che noi non sappiamo?
Forse è passata fin troppo inosservata la notizia che la donna più ricca d’Australia abbia aumentato l’esposizione del suo portafoglio in modo consistente proprio sulle terre rare. Parliamo di una nota investitrice tra le più influenti proprio in questo settore, se escludiamo la Cina naturalmente.
Gina Rinehart vanta una vera fortuna nel comparto minerario, stimato in oltre 30 miliardi di dollari, accumulata investendo tramite la holding di famiglia, la Hancock Prospecting. Tutte le sue partecipazioni sono in grandi aziende statunitensi, e di recente si è scoperto che MP Materials fa parte del suo portafoglio per una quota intorno ai 300 milioni di dollari. Questa società è una delle due che abbiamo citato poco sopra, perché coinvolta nelle ultime decisioni del Tycoon. Si sa anche che presto MP Materials amplierà la sua produzione con l’implementazione di una fabbrica, in cui verranno creati “potenti magneti realizzati con terre rare per General Motors“, come ricorda Forbes. Ovviamente in ballo sembra esserci molto di più, e chi intravede in queste notizie un piano volto a rendere l’America di nuovo indipendente circa l’approvvigionamento di terre rare può certamente scommettere su detti titoli così su altre società correlate.