Terapie che permetterebbero di curare le ferite infette e le lesioni gravi

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Ci troviamo di fronte a un momento cruciale per quanto riguarda la cura delle lesioni cutanee e per le ferite gravi del corpo.

Un nuovo polimero sintetico biodegradabile chiamato NovoSorb BTM potrebbe aiutare a curare ferite di una certa gravità promuovendo la formazione di tessuto sano. In attesa che le cellule staminali diano una svolta ai trattamenti delle ustioni di alto grado e per allontanarci dalle classiche cure che dopo migliaia di anni rimangono tra le poche valide.

Pulire la ferita, bendarla e aspettare che guarisca sarebbe la base a cui dovremmo aggiungere qualcosa di nuovo. Finora i rimedi proposti, anche se accettati dalle agenzie di controllo dei medicinali, sono risultati efficaci ma costosi. Dagli innesti cutanei alla chiusura tecnologica delle ferite, gli strumenti funzionano ma sono lontani dall’essere inseriti nella routine quotidiana.

Ferirsi è sempre più probabile, sono tanti gli incendi da affrontare ogni anno, le allergie, i casi di diabete, gli attacchi atmosferici. L’età media si sta alzando e gli anziani sono sempre in aumento.

I bendaggi al silicone agiscono in fretta ma potrebbero infettarsi. Come dire che la perfezione non esiste anche se la ricerca continua a profondere sforzi giganteschi. Per quanto riguarda le ferite di tutti i giorni a fare la differenza è ancora il nostro comportamento.

Come togliere l’infezione da un taglio

Le terapie che permetterebbero di curare le ferite quotidiane si basano sulla precisione con cui è necessario pulirle. Una garza sterile imbevuta di soluzione fisiologica sarebbe il punto di partenza.

Le ferite se non pulite e disinfettate rischiano di espandersi nel corpo portando infezioni sistemiche e febbre. Il sistema gastrointestinale sarebbe il primo a essere colpito e nausea, vomito e diarrea sarebbero conseguenze logiche.

Dopo avere pulito e disinfettato la ferita è molto importante l’azione degli antibiotici. Spesso vengono associati ad antimicrobici. La penicillina sarebbe contenuta nei prodotti utilizzati per bloccare gli effetti dell’infezione insieme a diversi altri elementi quali cefalosporine o daptomicina. La scelta dipenderebbe dal tipo di batterio che verrebbe trattato con rimedi a cui sarebbe particolarmente sensibile. Pensare che ferite, ulcere, lesioni da decubito possano guarire solo con la sterilità potrebbe essere un grave errore.

L’azione degli antibiotici e degli antisettici potrebbe aiutare ma si potrebbe arrivare alla guarigione anche attraverso il solo utilizzo di un prodotto antisettico. Non è stato dimostrato che gli antibiotici siano superiori agli antisettici mentre è stato provato che la clorexidina sia un ottimo rimedio per ridurre la carica batterica rispettando al massimo i tessuti danneggiati.

Comportamenti da tenere se ci siamo provocati un taglio

Le terapie che permetterebbero di curare le ferite potrebbero tardare a fare effetto nelle situazioni particolarmente pericolose. Cioè quando la ferita si trova in una zona che ha un’alta carica batterica oppure se l’organismo è già provato a causa di diabete e malattie vascolari o se le cure sono state portate in ritardo.

Se la ferita cambia colore, aumenta di viscosità, puzza, presenta ulcere o necrosi la situazione potrebbe essere grave. I comportamenti da seguire che sarebbero utili per il corpo consistono nel tamponare se la profondità è rilevante, mantenere la ferita più pulita possibile, recarsi da un medico in maniera celere.

Trattenersi a controllare il danno fatto potrebbe farci perdere tempo. Sarebbe impossibile per una persona non specializzata capire se ci sono lesioni a tendini o legamenti per quanto il dolore potrebbe darci un indizio.

Anche per le ulcere o per le piaghe da decubito la soluzione fisiologica sarebbe il prodotto consigliato per ottenere pulizia con delicatezza. Utilizzando una siringa e le garze sterili potremmo effettuare un lavoro semplice e professionale.

Terapie che permetterebbero di curare le ferite accelerando la guarigione

Le ferite tenderebbero a non guarire o a guarire lentamente perché dopo il trauma il collagene e l’elastina verrebbero prodotte in minore quantità e con più lentezza. La capacità della cute di essere stimolata e di riacquistare elasticità raggiungerebbe livelli minimi. L’acqua ossigenata sarebbe un rimedio alternativo alla soluzione fisiologica ma i due prodotti potrebbero essere utilizzati insieme.

Dopo aver pulito la ferita con la soluzione fisiologica potremmo utilizzare l’acqua ossigenata per disinfettare. Anche se per ulcere e piaghe da decubito sarebbe la pomata il rimedio migliore.

Le pomate potrebbero velocizzare il periodo di guarigione molto più dell’acqua ossigenata perché conterrebbero sostanze in grado di intervenire su tessuti necrotici o fibrinosi. Clorexidina, acido ialuronico, sale sodico, olio di silicone, olio di mandorle e olio di vaselina sarebbero in grado di creare un effetto complesso che non potremmo ottenere con un normale disinfettante.

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