Ieri abbiamo approcciato il tema dell’origine dell’Universo, ed abbiamo visto come la teoria che va per la maggiore a tale riguardo sia tuttora il Big bang.
Ma questa teoria non ha rappresentato l’unica concezione sull’origine dell’Universo.
In alternativa, per molteplici aspetti in opposizione al Big bang, si diffusero altre teorie, ed in particolare quella del cosiddetto Universo stazionario.
Teoria dell’Universo stazionario
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Secondo questa teoria, in realtà è improprio definire l’Universo come stazionario, anche se tale denominazione è quella che ha accompagnato la sua divulgazione.
Si dovrebbe però evitare di pensare che l’Universo abbia tratto origine da un unico punto, in cui si concentrarono materia ed energia, come invece vorrebbero i sostenitori del Big bang.
L’Universo sarebbe sempre esistito, secondo tale concezione.
Periodicamente, con modalità che ancora non si sono perfettamente comprese, l’Universo genererebbe continuamente, o meglio, ad intervalli appunto periodici, nuova materia e quindi nuova energia.
Pertanto dovremmo pensare a qualcosa che esista da sempre e che genera sempre nuova materia, che poi si trasforma in energia.
La congiunzione ad elementi metafisici
Ma anche tale teoria non ha potuto fare a meno, nonostante la presunzione di rappresentare solo una concezione scientifica, di ricollegarsi a principi metafisici.
Infatti, anche ammesso di evitare il concetto di Big bang, che rappresenta per certi versi l’omologo scientifico della creazione in senso religioso, dobbiamo pur domandarci da dove provenga la prima materia creata originariamente.
Questa teoria ci dice che esisteva da sempre, ma allora occorre sottolineare un aspetto.
Nulla per la scienza è eterno, in quanto ciò che ha tali caratteristiche, si pone al di fuori della realtà materiale.
Ecco, quindi, che già solo il pensare a qualcosa di eterno, che non ha né fine, né principio, assume le caratteristiche di qualcosa che per le religioni rappresenta Dio.
O meglio. La teoria stazionaria postula, in una delle sue varianti, che prima ci fosse solo un Universo vuoto, senza stelle, senza pianeti, senza materia.
Poi qualcosa o qualcuno lo creò, con le sue attuali caratteristiche, con la capacità di creare sempre nuova materia e nuova energia.
Ma quel qualcosa o qualcuno, necessariamente, si pone ad un livello non più scientifico, ma metafisico, quale elemento presupposto dell’atto creativo vero e proprio.
In alternativa alcuni ritengono che un Universo con materia al suo interno esista da sempre. Ma come si può concepire qualcosa ancora una volta di eterno, senza necessariamente postulare l’esistenza di un elemento metafisico che, come tale, la scienza non è in grado di spiegare?
Teorie alternative
Esistono alcune teorie alternative, sia al Big bang, che a quella dell’Universo stazionario. Esse hanno ipotizzato che non sia esistito un unico Big bang, ma una pluralità di questi fenomeni.
L’Universo continuerebbe ed espandersi ed a contrarsi, prima deflagrando e traendo origine da un Big bang iniziale, per poi contrarre nuovamente tutta la materia esistente. Implodendo in un unico punto, fino a deflagrare poi nuovamente.
Altra teoria ritiene che, più che contrarsi e deflagrare con riferimento ad un unico punto, esistano invece più Universi paralleli.
Periodicamente, questi Universi si espanderebbero e si contrarrebbero, ma non per dar luogo necessariamente a nuovi Big bang.
La materia potrebbe contrarsi sino al punto da scomparire da un Universo, per comparire in un Universo parallelo, tramite particolari portali, costituiti dai buchi neri.
E di qui tratterebbe origine un nuovo Big bang, cioè sarebbe materia che deriverebbe da un altro Universo. Materia portata tramite quel particolare oggetto astronomico, che è costituito da un Buco nero, dove la materia è talmente compressa su se stessa, che non sappiamo, in effetti, cosa realmente capiti al suo interno.
In un Universo la materia si contrarrebbe, sino a scomparire e dando luogo ad un Big bang. In un Universo parallelo, tramite quel fenomeno, opposto al buco nero, che quindi costituirebbe un buco bianco, che darebbe quindi origine ad un nuovo Big bang nell’Universo parallelo. Unico neo della teoria, il fatto che mentre i buchi neri sono oggetti astronomici conosciuti e studiati, della formazione di buchi bianchi al momento non esiste alcuna prova.
Buchi neri e teorie astrofisiche alternative
A proposito dei buchi neri peraltro la fantasia degli studiosi si spreca. Va da chi immagina che la materia si ricomponga, tramite il buco nero, in un altro Universo, parallelo al nostro, a chi ritiene, invece, semplicemente che cambi stato. E che all’interno di un buco nero le normali leggi della fisica cessino di funzionare, per dar vita a leggi fisiche diverse.
Addirittura tali da comportare la possibilità, per la materia che viene catturata dall’enorme massa di un tale oggetto astronomico, di viaggiare non solo nello spazio, ma anche nel tempo, verso il passato o il futuro.
Oggi ci siamo quindi addentrati in un contesto affascinate e misterioso della cosmologia contemporanea, affrontando, sia pur per sommi capi, la teoria dell’Universo stazionario, alcune teorie cosmologiche alternative ed i buchi neri.
Abbiamo anche visto come alcuni teorizzano anche la possibilità di viaggi non solo nello spazio, ma anche nel tempo, verso il passato o verso il futuro.
Ma questi viaggi sono realmente possibili?
Cosa dicono a tale proposito le teorie di Einstein?
E tutto questo cos’ha a che vedere con il nazismo e le ricerche segrete condotte negli USA?
Lo vedremo nel prossimo articolo, in cui ci addentreremo in alcuni degli ex segreti, sino ad una certa fase storica tra i più custoditi dai governi mondiali, in particolare da quello statunitense.
A cura di Gian Piero Turletti, autore di “Magic Box” e “PLT“