Mantenere pulita e in ordine la casa richiede impegno costante, soprattutto per quanto riguarda l’organizzazione dei nostri oggetti. Abbigliamento, accessori e calzature sembrano destinate a un eterno disordine che complica puntualmente la loro ricerca. Per mettere fine al caos abbiamo bisogno di un metodo efficace che ci guidi e quello che fa al caso nostro potrebbe provenire dalla filosofia orientale kaizen.
La filosofia kaizen è un sistema di pensiero giapponese traducibile con migliore cambiamento. Si tratta di un pensiero adottato nelle aziende per evolversi giorno dopo giorno a piccoli passi fino a raggiungere l’obiettivo generale prestabilito. È una sorta di invito a cambiare e a progredire per gradi e attraverso piccoli sforzi ma costanti. Un’ideologia utile da sposare a 360 gradi per mutare noi stessi e ciò che ci circonda.
Uno dei metodi più noti del kaizen è quello delle 5S, una pratica applicabile in ogni ambito e non solo in quello lavorativo. Tanto è vero che ha trovato un discreto successo per quanto concerne l’organizzazione della casa. Lo possiamo adottare in qualunque stanza della casa e risulterà utile soprattutto per tenere in ordine armadio e cassetti con borse, biancheria, abbigliamento e accessori vari.
Il metodo delle 5S ed esempi pratici
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Si definisce metodo delle 5S perché fa riferimento a 5 verbi che in giapponese cominciano per S. Il primo di questi è Seiri, ossia separare. Bisognerà classificare i vari oggetti secondo delle categorie. La prima distinzione da fare sarà tra ciò che dovremo conservare e ciò di cui disfarsi. Provvediamo dunque a svuotare scarpiera, cassetti ed armadi. Liberiamoci di tutto ciò che non è più in perfetto stato o che non usiamo. Inutile conservare cose per un ipotetico futuro. Quanto non abbiamo indossato fino ad oggi, per un motivo o per un altro, rimarrà inutilizzato a occupare spazio. La parola d’ordine è praticità.
Dopo di che raggruppiamo tra loro i vari oggetti a seconda della categoria. Nella bigiotteria separiamo anelli, collane, bracciali e orecchini, tranne che si tratti di una parure. Le borse e le scarpe dividiamole per modello e per modalità di uso. Procediamo dunque così anche per abbigliamento, biancheria e accessori, associando i simili con i simili. Per fare un esempio, foulard da una parte, calzini da un’altra, e così via per pantaloni, camicie, abiti, ecc…
Dopo quest’operazione subentra il Seiron, il mettere in ordine vero e proprio. Anche in questo caso a guidarci dovranno essere la praticità e la logica. Conserviamo insieme tra loro le categorie precedentemente individuate assegnando loro ordine e un posto ben preciso. In questo dovremo regolarci a seconda degli spazi ma anche delle nostre abitudini. Le borse che usiamo quotidianamente converrà metterle in prima fila, mentre pochette eleganti o zaini da escursioni, dunque più occasionali, potranno trovare posto in posizioni meno a portata di mano. Medesimo discorso anche per bigiotteria, scarpe e indumenti. Ovviamente cerchiamo di sistemarli occupando poco spazio, ad esempio piegando le magliette con specifiche tecniche, sempre giapponesi.
Come tenere in ordine armadio e cassetti con borse e quant’altro
Nel dare un ordine teniamo presente anche la stagionalità. In procinto dell’estate, borsa di paglia e costumi dovranno essere in primo piano. Mentre la borsa e il berretto di lana possiamo stiparli anche in una scatola sopra l’armadio per fare spazio. Ovviamente, al cambio di stagione dovremo invertire le posizioni. Il terzo passo è il Seisou, ossia la pulizia. Passiamo un panno asciutto in ripiani e cassetti per rimuovere la polvere, poi uno bagnato con prodotti appositi per disinfettare. Ripuliamo anche accessori e abiti prima di posarli, inclusa la bigiotteria. Soprattutto nel caso dell’argento, dovremo evitare si ossidi.
Subentrano dunque gli ultimi 2 passi: il Seiketsu e il Shitsukse. Ossia, una volta trovata la disposizione precisa e impostata una routine, sarà necessario rimanervi fedeli e non transigere. Dovremo essere metodici e abitudinari, non lasciare mai nulla fuori dal proprio posto. Allo stesso tempo, se ad esempio condividiamo scarpiera e armadio con il coniuge, dovremo trasmettere lo stesso metodo e farlo rispettare.