Mentre gli operatori sono ancora in attesa della direzione che assumerà la chiusura di ottobre dei mercati, segnale di non poco conto per le dinamiche di medio termine, intanto si vanno delineando alcuni precisi trend nella politica di bilancio europea ed italiana e nella stance di politica monetaria della BCE.
Un segnale inequivocabile pare essere offerto dalle dimissioni di Weidmann, unitamente ad alcuni essenziali elementi del programma della Commissione Europea e, per quanto riguarda l’Italia, della prossima legge di bilancio.
Punti essenziali che vanno confermandosi e rafforzandosi sono i seguenti:
- politiche di rispetto ambientale e contenimento energetico
- politiche di bilancio espansive in chiave neokeynesiana
- abbandono o quanto meno contenimento di politiche monetarie restrittive, a supporto delle politiche economiche di rilancio.
Ma procediamo con ordine ed esaminiamo di seguito i diversi punti.
Tendenze della politica economica e monetaria europea ed italiana
Indice dei contenuti
Politiche di rispetto ambientale e contenimento energetico
Uno dei più gravi problemi delle moderne società economicamente sviluppate riconduce al tema del rispetto ambientale e del contenimento energetico.
Non si tratta solo di combattere l’inquinamento e migliorare, conseguentemente, l’ambiente in cui viviamo dal punto di vista dell’aria, dell’acqua o della catena alimentare, per salvaguardare la nostra salute.
Ma anche di tutelare l’ambiente al fine di prevenire gravi dissesti idrogeologici.
L’inquinamento reca con sé, infatti, anche il rischio di gravi ripercussioni e disastri a livello climatico, situazioni cui sempre più spesso assistiamo.
E’ quindi necessario intervenire, prima che il disastro diventi irreversibile.
Di tale pressante esigenza è ben consapevole la Commissione Europea e, come sottolineato dalla Von der Leyen, non a caso un punto essenziale del programma riguarda proprio il contenimento delle emissioni ed il risparmio energetico.
I riflessi in Italia
In Italia sono stati predisposti diversi strumenti, per attuare un tale programma. A partire dai Bonus fiscali, collegati a riqualificazione energetica e sismica.
In primis il Superbonus, che a quanto pare, in base ai documenti sinora resi disponibili dal Governo, sarà rinnovato. Resta però ancora da capire il futuro perimetro di applicazione. Infatti una delle ipotesi è di contenerlo a condomini ed edifici pubblici. Anche perché misura onerosa per il bilancio pubblico, ma sui futuri provvedimenti la parola definitiva la dirà solo la legge di bilancio, una volta definitivamente approvata. Sino a quel momento, infatti, sono sempre possibili modifiche ed emendamenti.
Occorre però rimarcare anche un altro riflesso della politica europea, che sta impattando su quella italiana.
La priorità da accordare alla politica ambientalista ed al risparmio energetico sta facendo venir meno alcune misure, che al limite sono interessate solo marginalmente da siffatte problematiche. Proprio anche al fine di dare maggior consistenza alle priorità idrogeologiche ed ambientali.
Il riferimento è, in particolare, al cosiddetto Bonus facciate
Era infatti evidente, sin dalla sua approvazione, che si trattava di una misura rivolta soprattutto al cosiddetto decoro urbano.
Non a caso, conditio sine qua non essenziale per la sua concessione, la circostanza che la facciata, oggetto d’intervento, sia visibile dalla pubblica via.
Al momento tale bonus pare non rinnovato, fermo quanto sopra osservato in merito alla parola definitiva, che compete al testo della legge finanziaria, che verrà poi licenziato.
Politiche di bilancio espansive in chiave neokeynesiana
Altro punto cardine della politica europea ed italiana una politica di netta ripresa economica, per far fronte alle conseguenze recessive della pandemia.
Strumento essenziale riconduce ai fondi messi a disposizione dall’Europa ed al loro utilizzo in chiave di moltiplicatore economico, secondo la classica ricetta di scuola neokeynesiana.
Quanto, però, alle diverse idee da realizzare con la legge di bilancio, non tutti concordano.
Si sta infatti discutendo quanta parte, ad esempio, destinare ad investimenti e quale componente del bilancio pubblico destinare, invece, a misure di defiscalizzazione.
Resta ferma l’idea di proseguire sulla strada del rilancio con varie opzioni sul tavolo, quanto agli strumenti attuativi.
Una stance di politica monetaria a sostegno dell’economia
In tale contesto appaiono assumere particolare rilevanza le dimissioni di Weidmann che, da Presidente della Bundesbank, era stato tra i principali oppositori delle linee di politica monetaria espansiva di Draghi, poi sostanzialmente seguita dalla Lagarde.
Peraltro la componente dei cosiddetti falchi nel consiglio direttivo della BCE era comunque in minoranza.
Ed in particolare il prossimo esecutivo tedesco a tre, socialdemocratici, verdi e liberali, pare in effetti più favorevole ad una politica maggiormente espansiva, rispetto a quella, invece maggiormente vicina alle posizioni di un Weidmann, del precedente Governo.
Del resto, una politica di rinnovato rigore monetario mal si concilierebbe con i piani espansivi della Commissione Europea e dei singoli esecutivi nazionali.
A proposito di tendenze della politica economica e monetaria europea ed italiana, abbiamo quindi considerato alcuni punti cardine, che dovrebbero caratterizzare il futuro a breve e medio termine della politica di bilancio e monetaria nel contesto dell’eurozona.
Di qui anche alcuni risvolti, come le dimissioni di Weidmann e le decisioni in merito a quali bonus fiscali in Italia dovrebbero essere prorogati e quali no.
A cura di Gian Piero Turletti, autore di “Magic Box” e “PLT“