Era da circa 18 mesi che le quotazioni su questo titolo non registravano un rialzo così importante. Infatti, Tenaris vola sulle ali della trimestrale, ma fin dove potrebbero approdare le quotazioni? Come vedremo nel seguito di questo articolo la risposta alla precedente domanda non è affatto banale. Anche perché arrivano indicazioni contrastanti a seconda della prospettiva sotto la quale si osserva il titolo.
I numeri della trimestrale
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I risultati presentati da Tenaris sono stati strepitosi. La società ha concluso i primi tre trimestri del 2023 con ricavi per 11,45 miliardi di dollari, in aumento del 41% rispetto agli 8,14 miliardi realizzati nello stesso periodo dell’anno precedente. Anche la marginalità è schizzata al rialzo passando dal 29% al 34%. Inoltre, Tenaris ha terminato i primi nove mesi del 2023 con un utile netto di 2,79 miliardi di dollari, risultato che si confronta con gli 1,75 miliardi contabilizzati nello stesso periodo dell’anno precedente.
A rendere ancora più entusiasti gli investitori è stata, poi, la notizia secondo la quale Tenaris ha proposto la distribuzione di un acconto del dividendo 2024 (relativo all’esercizio 2023) di 0,2 dollari per azione. La cedola sarà staccata lunedì 20 novembre 2023.
Le raccomandazioni degli analisti
Gli analisti non hanno una visione coerente su Tenaris. Come si vede dal grafico, infatti, si passa da chi ha un rating Compra Adesso, e sono la maggioranza, a chi ne ha uno Vendi.
Questa incertezza si traduce anche in un prezzo obiettivo medio che esprime una sottovalutazione di poco superiore al 14%, ma che vede la migliore e peggiore raccomandazione esprime una sottovalutazione/sopravvalutazione del 36%/14%, rispettivamente.
Tenaris vola sulle ali della trimestrale, dove potrebbero approdare le quotazioni? Le indicazioni dell’analisi grafica
Il titolo Tenaris (MIL:TEN) ha chiuso la seduta del 2 novembre in rialzo dell’8,27% rispetto alla seduta precedente a quota 16,36 €.
Il forte rialzo ha portato alla svolta rialzista, ma le quotazioni si sono fermate contro la resistenza in area 16,647 €. Solo il superamento di questo livello potrebbe favorire un’accelerazione secondo lo scenario indicato in figura.
I ribassisti, invece, potrebbero prendere il sopravvento nel caso di chiusure giornaliere inferiori a 15,445 €.
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