Oltre al freddo, gelo e neve, che stanno portando i giorni della merla, nelle ultime sedute di contrattazione abbiamo assistito a strani fenomeni sui mercati azionari. Due settimane fa si erano affollate divergenze ribassiste sugli oscillatori che si presentavano in ipercomprato. Mercoledì della settimana successiva tutti i prezzi sono venuti giù, e poi rimbalzo fino alla chiusura della settimana. L’ipercomprato si è scaricato? Temperature a picco sugli oscillatori dei mercati? Il peggio di breve termine è già passato? Potrebbe. Andiamo a vedere e aillutare in pochi minuti lo “stato dei luoghi” e quello che potrebbe verificarsi nei prossimi giorni.
Il quadro economico
Indice dei contenuti
Gli addetti ai lavori e gli investitori continuano a discutere se ci sarà o meno recessione nei prossimi mesi, e quali potrebbero essere ulteriori rialzi dei tassi di interesse. Inoltre “si litiga” su quali potrebbero essere gli effetti degli stessi sulla futura congiuntura economica. Pazzesco! Questo è un atteggiamento, che per alcuni canoni della PNL (Programmazione neuro linguistica), porta all’inconcludenza, e a non focalizzarsi sugli obiettivi da raggiungere. Spiegamoci meglio.
Frattanto che si discusso perdendo il focus del presente, i mercati a ridosso dell’ultimo rialzo dei tassi sono saliti di circa il 15/20%, e forse hanno segnato un minimo rilevante, se non proprio quello decennale!
Cosa è successo ancora? Tutti coloro che hanno perso il rialzo, continuano a gufare auspicando il ribasso anche del 50%, e perdendosi in chiacchiere ed ipotesi (a volte davvero sciocche e senza senso!).
I gufi e i mercati
L’evidenza storica è che i mercati tendono a scontare il peggio e il meglio almeno 6/9 mesi prima. Nel corso del 2022, fra guerra in Ucraina, inflazione tassi, sono state probabilmente già scontate tutte le ipotesi peggiori, e il rialzo anche portentoso, come da logiche delle cose, è iniziato e continua a rafforzarsi!
Ora ancora, ma presto si stancheranno e inizieranno a comprare a gogò, gufano contro le trimestrali delle società: saranno peggio delle attese, gli utili si saranno contratti del 10%! Potrebbe essere, ma anche questo è già stato scontato! Quello che conterà è l’utlook, e sarà probabilmente incoraggiante se non proprio positivo! Gli utili potrebbero essere scesi perchè i management aziendali prevedendo una possibile contrazione del ciclo economico, avranno adottato delle politiche di “salvaguardia” dei loro bilanci e della produzione. Semmai aumenteranno anche i licenziamenti nei prossimi mesi (e questo per le aziende è una manna dal cielo per chi conosce a fondo le regole del business!) Tutto questo, a parere dello scrivente, sarà benzina futura per l’economia e per i mercati! Si raggiungerà probabilmente la stabilità dei prezzi, e frattanto aumenterà la propensione al rischio degli investitori facendo salire le azioni.
Temperature a picco sugli oscillatori dei mercati: forse hanno giocato sporco?
Veniamo al breve termine.
Alla chiusura della giornata di contrattazione del 20 gennaio abbiamo letto i seguenti prezzi:
Dax Future
15.081
Eurostoxx Future
4.124
Ftse Mib Future
25.745
S&P 500 Index
3.972,61.
Continuiamo a monitorare i seguenti supporti:
Dax Future
15.005
Eurostoxx Future
4.132
Ftse Mib Future
25.640
S&P 500 Index
3.937.
Gli oscillatori stanno smaltendo l’ipercomprato e le divergenze , e si “sono raffreddati di molto”. Se fra lunedì e martedì prossimo i livelli indicati non reggeranno in chiusura di seduta gli obiettivi preventivati al ribasso da raggiungere entro il 31 gennaio/prima decade di febbraio potrebbero essere:
Dax Future
13.567
Eurostoxx Future
3.800/3.550
Ftse Mib Future
24.000/23.400
S&P 500 Index
3.685.
Se i supporti indicati prima reggeranno, molto probabilmente si partirà spediti al rialzo fino al 31 gennaio, primo setup annuale. Il ribasso di mercoledì scorso potrebbe essere stato un falso segnale? Una bear trap? Potrebbe, come potrebbe non esserlo.
Per il lungo termine, continuiamo a rimarcare le probabilità storiche: nei primi 27 mesi del decennio si forma il minimo del decennio stesso. Le date dove potrebbe avvenire sono ottobre del secondo anno, o entro marzo del terzo anno.
Il 2023 dovrebbe fomare il minimo a gennaio e il massimo fra novembre e dicembre.
Il 17 ottobre nostra scadenza di setup annuale, potrebbe aver intercettato il minimo del decennio. La parola ora alla tendenza dei prezzi, non alle chiacchiere ed elucubrazioni mentali. Solitamente poi chi chiacchiera molto è solo un teorico e non ha mai probabilmente investito un euro sui mercati. E se lo ha fatto, avrà investito pochi spiccioli. Il motivo? Perchè forse non crede nemmeno a quello che dice.
Lungo termine
Ecco invece, i supporti di lungo termine che non dovranno essere rotti al ribasso in chiusura mensile (gennaio) per mantenere intatto il trend iniziato a ottobre scorso:
Dax Future
13.106
Eurostoxx Future
3.554
Ftse Mib Future
22.410
S&P 500 Index
3.698.
Questo livelli verranno aggironati di mese in mese.
Abbiamo indicato i livelli importanti di breve, medio e lungo termine dei prezzi, e definito un quadro completo sia dal punto di vista economico che grafico.
Ti potrebbe anche interessare questo articolo
Costano meno di 40.000 euro queste case a un passo dal mare in una delle Regioni più belle in Italia