Con un ribasso di circa il 27%, Banca IFIS è stato uno dei peggiori titoli bancari del 2022 insieme a Illimity Bank e Poste Italiane. Purtroppo, però, non ci sono segnali di miglioramento con un temibile incrocio ribassista su questo titolo bancario che potrebbe portare a ulteriori ribassi.
L’andamento delle quotazioni nel corso del 2022
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Il comportamento delle quotazioni di Banca IFIS nel corso del 2022 si può riassumere semplicemente come segue: sono state sempre al ribasso fatta eccezione per il periodo tra inizio ottobre e metà novembre. In quest’ultima data, infatti, si è arenato il tentativo rialzista provocando un temibile incrocio ribassista che potrebbe avere importanti conseguenze sul futuro del titolo. E pensare che il rialzo partito a ottobre è stato il più longevo a partire da metà 2021.
Allo stato attuale, quindi, non ci sono segnali incoraggianti. Anche perché le medie sono incrociate al ribasso e anche l’oscillatore SwingTrading Indicator evidenzia una tendenza ribassista. Eppure il titolo è molto interessante grazie alla usa sottovalutazione e all’elevato rendimento del dividendo.
La valutazione del titolo Banca IFIS
Qualunque sia la metrica utilizzata, stando a quanto riportato sulla Banca IFIS risulta essere sempre sottovalutata. Ad esempio, il rapporto prezzo utili esprime una sottovalutazione di oltre il 60%. Sottovalutazione sostanzialmente confermata dal fair value calcolato con il metodo del discounted cash flow che vede una sottovalutazione del 50% circa.
Particolarmente interessante, poi, è il rapporto tra prezzo e fatturato che è di poco superiore a 1 ed esprime una sottovalutazione di oltre il 50% rispetto alla media del settore bancario.
Anche le raccomandazioni degli analisti confermano questo livello di sottovalutazione. Il prezzo obiettivo medio, infatti, esprime una sottovalutazione di circa il 50%. Più che la sottovalutazione in assoluto, però, è molto interessante la dispersione tra le diverse raccomandazioni. Allo stato attuale, infatti, è pari a poco più del 5%. Un livello che esprime una sostanziale visione condivisa tra i diversi analisti.
Un altro aspetto molto interessante, poi, è quello legato al rendimento del dividendo del titolo. Allo stato attuale il rendimento atteso è visto sopra al 8%. Per i prossimi tre anni, invece, gli analisti prevedono un rendimento superiore al 9%.