Tassi BCE, tagli record nel 2025? Le previsioni – e le incognite FED

Tassi BCE, tagli record nel 2025? Le previsioni - e le incognite FED

C’è grande attenzione sull’andamento dei tagli ai tassi d’interesse previsto per tutto il 2025. L’inflazione è in calo e si attende il raggiungimento di un tasso al 2% entro l’estate. Non mancano però alcune perplessità. L’incertezza legata ai conflitti in Medio Oriente e le tensioni commerciali innescate dalle politiche di Donald Trump.

Il Vice Presidente della Banca Centrale Europea, Luis De Guindos, ha affermato durante un evento a Madrid che se il trend del calo dell’inflazione si dimostrerà costante si potranno vedere dai 3 ai 4 tagli dei tassi d’interesse. Le attuali stime vedono il raggiungimento dell’obiettivo già entro la prossima estate. Com’è intuibile, ciò porterà a una spinta all’economia, nonché a un alleggerimento della spesa per le famiglie che hanno contratto un mutuo a tasso variabile.

Di quanto verranno tagliati i tassi nel 2025?

Tra gli obiettivi principali della BCE troviamo quello della stabilità dei prezzi, e contestualmente un’inflazione che non discosta in modo significativo dal 2%. Questo valore può garantire un’economia non recessiva e una politica di consumi e investimenti conciliante. Il repentino aumento dei tassi iniziato 2 anni fa, lo ricordiamo, era volto a contrastare un’inflazione che aveva toccato i record massimi del 10,6%.

Ad oggi i tassi si assestano al 3% ma l’obiettivo è di scendere al 2%. Si ipotizzano almeno 3-4 tagli, e le aspettative sono confortate dal presupposto che la battaglia contro l’inflazione sia praticamente vinta. Il 30 gennaio 2025 si svolgerà la riunione del Consiglio Direttivo della BCE, e numerosi esperti hanno dichiarato che in questa occasione potrebbe essere annunciato il primo taglio di 25 punti percentuale. Un’altra riduzione è ipotizzata intorno al mese di marzo, mentre una terza e forse anche una quarta dovrebbero avvenire a giugno o entro la fine dell’estate.

Le dichiarazioni di Luis De Guindos e quelle di Francois Villeroy invitano alla prudenza

Lo scenario attuale rischia di smorzare, almeno in parte, l’entusiasmo generato dalle prospettive dei tagli dei tassi. Da un lato, abbiamo il Vice Presidente della BCE che mostra un atteggiamento ottimistico. Le sue dichiarazioni hanno dato adito a ipotesi di tagli regolari fino al raggiungimento del 2%, un valore considerato molto positivo per i Mercati e l’economia europea.

Dall’altro lato, lo stesso De Guindos ha ricordato recentemente che non si devono sottovalutare le tensioni economiche e il rischio escalation dei conflitti in Medio Oriente. Anche Villeroy ricorda che il 3% attuale come tasso di riferimento è inferiore a quello della FED, ma non per questo esente da criticità: la politica restrittiva è sempre dietro l’angolo e il costo dell’energia pesa ancora molto. Da non dimenticare, poi, che proprio in America si sta verificando una situazione opposta a quella europea: attesa inflazionistica e probabile rialzo dei tassi da parte della FED, con possibili ricadute sui Mercati a causa della conseguente perdita di valore dell’euro.

Consigliati per te

Iscriviti per ricevere aggiornamenti sui commenti
Notificami
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments
0
Commenta ora l'articolox