Tassa patrimoniale sulle grandi ricchezze per un Bonus ai giovani

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In Italia molto spesso torna in auge il rischio della cosiddetta patrimoniale. Da un inasprimento delle tasse sulla casa alla revisione peggiorativa, per le tasche dei cittadini, della tassazione per chi eredita, e quindi per le imposte di successione. Fino ad arrivare al grande incubo che è rappresentato dal cosiddetto prelievo forzoso sui conti correnti bancari e postali.

Ma nel ricordare che l’ultima volta in Italia, per il prelievo forzoso sui conti correnti, fu nel lontano 1992 con il Governo Amato. Detto questo, visto che ci si trova in campagna elettorale, la tassa patrimoniale è tornata in auge di recente in scia ad una proposta che è stata formulata dal Partito Democratico. Per quella che è un’ipotesi di tassazione che andrebbe in ogni caso a colpire le grandi ricchezze. Vediamo allora come funzionerebbe.

Tassa patrimoniale sulle grandi ricchezze per un Bonus ai giovani

Nel dettaglio, la proposta del Partito Democratico mira a tassare le grandi ricchezze per agevolare i giovani. Precisamente, per trovare le risorse al fine di dare un Bonus da ben 10.000 euro a chi compie 18 anni.

Funzionerebbe così, in estrema sintesi, la tassa patrimoniale sulle grandi ricchezze. Che è chiaramente una misura ben lontana da quello che, invece, vuole fare il centrodestra rappresentato e guidato da Giorgia Meloni, dal Matteo Salvini e da Silvio Berlusconi. Basti pensare, invece, che proprio il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi punta ad introdurre, per tutti, la flat tax al 23%.  Per le famiglie e per le imprese azzerando sostanzialmente il principio di progressività dell’imposizione fiscale nel nostro Paese.

Solo tasse in caso di un nuovo Governo di centrosinistra?

L’ipotesi di patrimoniale formulata dal Partito Democratico, invece, prevede proprio l’applicazione del principio di progressività. Ovverosia che chi ha di più deve dare di più. A beneficio della collettività. Ma con un eventuale Governo di centrosinistra, dopo le elezioni politiche di settembre, arriveranno allora solo nuove tasse da pagare? Non è proprio così in quanto, tra l’altro, il PD nel suo programma elettorale promette, tra l’altro, una mensilità in più di stipendio nelle tasche dei lavoratori contro i rincari. Quelli causati dalla guerra in Ucraina e dall’impennata dei prezzi di luce e gas.

Ed il tutto nel ricordare che, a partire dalla prossima legislatura, la composizione del Parlamento italiano sarà ridotta numericamente rispetto ai parlamentari uscenti con le dimissioni del Governo Draghi. Con l’entrata in vigore della Legge sulla riduzione del numero di parlamentari, infatti, si passerà da 315 a 200 senatori. E da 630 ai 400 deputati.

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