PROIEZIONI DI MEDIO E DI LUNGO TERMINE ED ALCUNE RIFLESSIONI SU POSSIBILI CIGNI NERI, MA ANCHE UNO SGUARDO AL NOSTRO DEBITO PUBBLICO.
A cura di Gian Piero Turletti
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SOMMARIO:
- IL CICLO DELLA FORZA RELATIVA: NUOVO CICLO RIALZISTA PER IL COMPARTO AZIONARIO?
- IL CICLO AZIONARIO DEI SETTE ANNI
- MA MAGIC BOX DI LUNGO CONFERMA?
- SITUAZIONE GRAFICA A FINE MESE CON OBIETTIVI DI MAGGIO
- IN BASE A MAGIC BOX, THE CALCULATOR, PROBABILITY
- PROBABILI CIGNI NERI: NUOVAMENTE LA GRECIA, MA COME ERA POSSIBILE PREVEDERLO CON ALMENO UN ANNO D’ANTICIPO?
- LE PROSPETTIVE DEL DEBITO PUBBLICO ITALIANO: IN MEGLIO O IN PEGGIO?
IL CICLO DELLA FORZA RELATIVA
Usiamo l’indicatore di forza relativa, comparando l’andamento del Dow Jones, settato su time frame trimestrale, rispetto alla quotazione dell’oro all’oncia.
In questo modo si evidenziano cicli molto regolari della forza relativa, con impostazione favorevole al comparto azionario quando rialzista, favorevole all’oro quando ribassista.
Sull’indicatore aggiungiamo una media a 20 periodi.
E’ agevole notare come il ciclo della forza relativa sia piuttosto ben delineato, agevole da indentificare grazie alla media mobile.
Nel periodo considerato abbiamo una lunga fase rialzista a favore dell’azionario, durata circa 20 anni, seguita da una fase ribassista durata circa 10 anni.
L’ultimo segnale è successivo ad un minimo che, in caso di durata pari ad almeno dieci anni della nuova fase rialzista, dovrebbe portare ad un nuovo top non prima del 2022.
Durante la fasi rialziste, si alternano mercati toro ed orso, ma prevale il toro sui mercati azionari, ed il ribasso sull’oro.
Vediamo di seguito, seguendo un semplice metodo basato sull’acquisto quando l’indicatore di forza relativa supera al rialzo la media, e vendendo o shortando il comparto azionario, quando la forza relativa supera al ribasso la media, e viceversa vendendo oro in caso di ciclo rialzista, ed acquistandolo in caso di ciclo ribassista della forza relativa, quali sarebbero stati i segnali.
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- Segnale rialzista nel quarto trimestre del 1982, quindi a chiusura dicembre.
- Segnale ribassista nel terzo trimestre 2001, quindi in chiusura di settembre.
- Ultimo segnale, rialzista, nel primo trimestre 2013, quindi in chiusura di marzo.Comunque consideriamo le performances di Dow Jones e Dax anche nella fasi ribassiste della forza relativa per verificare le relative performances.Dow Jones: + 745%Eurostoxx: ( essendo più corta la banca dati, faccio partire la performanceFtse mib: essendo più corta la banca dati, faccio partire la performance da gennaio 1998): + 5% ( ma bisogna considerare il periodo disomogeneo, dovuto alla diversa partenza).Fase ribassista da settembre 2001 a marzo 2013.Dax: rivalutazione dell’83%, a dimostrazione che, pur con forza relativa negativa, il Dax è rimasto al rialzo di lungo.Ftse mib: -53%Ultima fase rialzista, in atto, da marzo 2013 ad aprile 2016:Dax: +28.77%Ftse mib: +21,26%Quali indicazioni trarre da questa analisi?Le performance percentuali dimostrano come ormai da decenni gli indici più forti siano quelli statunitensi ed il Dax, da privilegiare, rispetto ad indici come Eurostoxx e Ftse mib. Un’analisi di lungo termine sulla possibile reiterazione di cicli periodici, considerando l’intervallo tra due massimi/minimi consecutivi, evidenzia una particolare regolarità ciclica su indici USA, come il Dow Jones.Ad esempio, considerando il periodo 2015/2016, notiamo che mentre sul Dow Jones si sono formati un mimino ed un massimo rilevanti, rispettivamente ad agosto ed a maggio, quindi seguiti da un minimo superiore nel mese di febbraio, parimenti questo minimo di febbraio è rilevante anche per gli altri 3 indici, ma inferiore rispetto ai minimi di agosto.Ma qual’ è questa regolare ciclicità? Possiamo subito notare una sostanziale regolare ciclicità come intervallo temporale sui minimi, pari a 75/77 barre mensili, equivalenti ad un intervallo che, annualmente, pone il prossimo minimo nel successivo settimo anno. Proiettiamo l’intervallo ciclico dal minimo di marzo 2009, ed abbiamo ottenuto un’ulteriore conferma!
- Infatti ancora una volta troviamo un minimo ciclico, quello di agosto 2015, a distanza di 77 barre dal precedente minimo di lungo termine di marzo 2009.
- Ora, quali proiezioni si possono fare?
- Anche qui notiamo intervalli regolari, compresi tra le 91 e le 93 barre mensili.
- Consideriamo ora la distanza tra 2 top di lungo termine:
- Non di meno seguire i cicli regolari su W. Street può essere utile per avere il polso della situazione anche degli altri indici, in quanto in corrispondenza o con poco scarto, rispetto alla ciclicità sul Dow Jones, dovremmo assistere a minimi/massimi rilevanti su tutti.
- Sugli altri indici considerati, in particolare Ftse mib, Eurostoxx e Dax, possiamo dire che in corrispondenza dei massini/minimi formatisi sul Dow Jones, si sono formati pure top e bottom rilevanti sugli altri indici, ma non necessariamente tali livelli hanno rappresentato minimi e massimi di lungo, a differenza del Dow Jones.
- IL CICLO AZIONARIO DEI SETTE ANNI
- In questa fase l’oro dovrebbe permanere in un trend ribassista o, comunque, anche nell’ipotesi di fasi rialziste, sottoperformare rispetto al comparto azionario.
- Evidentemente, in base all’indicatore di forza relativa, settato di lungo, probabilmente siamo in una nuova fase espansiva del ciclo azionario di lungo, che, nell’ambito di strategie buy and hold, consiglia di sovrappesare l’azionario.
- Oro: -18,9%.
- Eurostoxx: +15%
- Dow Jones: +21.9%
- Oro: + 444%.
- Eurostoxx: – 20%
- Dow Jones: rivalutazione del 67%, a dimostrazione che, pur con forza relativa negativa, il Dow è rimasto al rialzo di lungo.
- Oro: – 35%.
- da dicembre 1991): + 265%
- Dax: + 839 %
- Fase rialzista da dicembre 1982 a settembre 2001:
- Vediamo invece di seguito quali sarebbero stati i rendimenti, acquistando nelle fasi rialziste singoli indici azionari e vendendo oro, o viceversa acquistando oro e vendendo gli indici azionari storicamente più deboli, Ftse mib ed Eurostoxx, durante le fasi ribassiste, considerando le performances da chiusura trimestrale dopo un segnale sino alla chiusura trimestrale relativa al segnale in direzione opposta.
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Possiamo quindi, con significativa probabilità statistica, ritenere che ad agosto 2015, sia ripartito, conformemente alle indicazioni del ciclo di forza relativa, un ulteriore mercato bullish?
E’ sicuramente possibile e domandiamoci, quindi, quando dovrebbe formarsi il prossimo massimo.
Ancora una volta, proiettiamo l’intervallo ciclico tra due massimi, ipotizzando anche solo la durata più breve, quella di 91 barre mensili.
Arriviamo, quindi, a dicembre del 2022, e considerando, come abbiamo visto sopra, che il minimo di lungo termine della forza relativa è stato raggiunto nel 2011, e che la precedente fase rialzista della forza relativa è durata una ventina d’anni, ma per prudenza ipotizziamo anche solo una durata di una decina d’anni, tale previsione ciclica è statisticamente più che fondata.
LE CONFERME DI MAGIC BOX
Magic box è un metodo di breve, medio e lungo termine, e serve sia come sistema trend following, sia come metodo di proiezione di target in tempo e prezzo.
Ho settato Magic box sul medio/lungo termine, su time frame mensile, per verificare se potevano essere attesi target di prezzo per il termine indicato dall’analisi di prima, cioè verso la fine del 2022.
E così è stato, perché i principali indici tendono quale target più alto di lungo termine ad un massimo previsto, secondo i casi, entro la fine del 2022, o entro i primi mesi del 2023.
EUROSTOXX: TARGET A 5682 ENTRO DICEMBRE 2022
DAX: TARGET A 15600 ENTRO FINE 2022
FUTURE FTSE MIB: TARGET A 34189 ENTRO GENNAIO 2023
DOW JONES: TARGET A 25628 ENTRO MAGGIO 2023
S & P 500: TARGET A 2764 ENTRO LUGLIO 2023
SITUAZIONE GRAFICA A FINE MESE CON OBIETTIVI DI MAGGIO
IN BASE A MAGIC BOX, THE CALCULATOR, PROBABILITY
Abbiamo definito le prospettive di più lungo termine degli indici azionari internazionali, ma quelle di medio?
Intanto, come sarà il mese di Maggio?
Lo domandiamo, ancora una volta, in primis, a Magic box, questa volta basandoci su grafici daily, ma considerando anche eventuali conferme di The calculator e Probability su base mensile.
FUTURE FTSE MIB
Target a 20473 con primo setup entro il 25 maggio.
Poco più sotto si colloca l’area di esaustione di probability, mentre take profit per The calculator mensile in area 19870.
Martedì a 17880 si colloca il supporto dinamico del trend, sotto il quale si archivia la proiezione.
EUROSTOXX
Target a 3291 con primo setup entro il 17 maggio, a ridosso del livello di 3304, in area esaustione 2 per Probability.
Take profit mensile per The calculator a 3253.
Attualmente i corsi stanno testando il supporto dinamico che regge le quotazioni e la proiezione.
Martedì supporto dinamico a 3055.
DAX
Magic box proietta un target, ma previsto come primo setup entro il 27 giugno, a 11518.
Entro fine maggio il massimo proiettabile si colloca in area 11120, poco sopra l’area di esaustione 2 di Probability a 11094, mentre per The calculator mensile
Il take profit si colloca a 11047.
Martedì il supporto dinamico che mantiene intatta la proiezione rialzista si colloca a 9870.
S & P 500
Target previsto a 2162 con primo setup entro fine maggio.
Per The calculator su base mensile take profit a 2150.
Martedì supporto a 2061.
In sintesi, target ambiziosi, e quotazioni ancora all’interno di importanti trend rialzisti di medio.
PROBABILI CIGNI NERI: NUOVAMENTE LA GRECIA, MA COME ERA POSSIBILE PREVEDERLO CON ALMENO UN ANNO D’ANTICIPO?
Ma cosa potrebbe mettere in crisi le prospettive rialziste?
Tra le varie incognite che potrebbero pesare in senso negativo, sicuramente ancora una volta la questione greca.
Va però detto che si poteva prevedere con largo anticipo che sarebbe potuta tornare alla ribalta della cronaca in senso negativo.
Tramite la curva dei rendimenti dei titoli di stato, che già un anno fa avevano pendenza rialzista sino ai due anni, per poi assumere inclinazione negativa.
Cosa significa questo?
In sintesi, che i mercati prevedevano una liquidità, a copertura delle diverse scadenze, più o meno di breve/medio, ma una situazione ancora strutturalmente negativa di medio/lungo, tanto che dalla scadenza biennale in avanti l’inclinazione è nettamente negativa.
Proprio in questi giorni la questione è non a caso ritornata alla ribalta, con dubbi sulle concessioni in sede europea.
Sicuramente l’esito della questione non potrà non far sentire i suoi effetti anche sui mercati.
LE PROSPETTIVE DEL DEBITO PUBBLICO ITALIANO: IN MEGLIO O IN PEGGIO?
Ma le prospettive del nostro debito pubblico?
Una volta tanto, una nota positiva.
Grazie anche alla future dismissioni di asset di stato, che potrebbero essere favorite dal trend dei mercati, potremo avere significative riduzioni del debito ed arrivare ad un azzeramento del deficit.
Ne sono convinti i mercati finanziari, che esprimono una curva dei rendimenti coerente con questo quadro.