Non c’è prestazione erogata dall’INPS che non sia collegata all’incremento del costo della vita. Infatti l’inflazione e il suo tasso calcolato dall’ISTAT ogni anno, incidono sulle prestazioni che l’INPS eroga agli italiani, siano esse le solite pensioni piuttosto che le indennità di disoccupazione, gli ammortizzatori sociali in genere, i bonus e gli indennizzi. Anche l’Assegno Unico e Universale per i figli sotto i 21 anni di età è una prestazione assoggettata all’incremento degli importi in collegamento al tasso di inflazione. Tanti soldi in più alle famiglie da gennaio, aumenti notevoli per l’Assegno Unico.
Essendo una misura che dal primo marzo 2022 ha interessato disoccupati, lavoratori dipendenti, lavoratori autonomi e beneficiari di sussidi, l’importanza non è secondaria. Ma nel 2024 non si registreranno solo gli aumenti legati all’aumento del costo della vita, anche se saranno abbastanza cospicui. Stando alle ultime indiscrezioni, nella Legge di Bilancio potrebbero uscire fuori alcune novità con maggiorazioni destinate a molte più famiglie rispetto ad oggi.
Tanti soldi in più alle famiglie da gennaio, inizia il conto alla rovescia per l’aumento degli assegni INPS
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Partiamo dall’inflazione, che stando alle ultime, dovrebbe assestarsi intorno al 5,9%. Già nel Documento di Economia e Finanze, o meglio nella sua nota di aggiornamento (NADEF), emerse un tasso di inflazione calcolato al 5,4%. Ma era luglio, e adesso naturalmente l’inflazione non si ferma e per fine anno sfiorerà il 6%. Per evitare che prestazioni come l’Assegno Unico, perdano potere di acquisto, ecco che l’indicizzazione che come ogni anno, anche dal prossimo mese di gennaio dovrebbe essere applicata.
Assegno Unico figli, cifre, importi e limiti di reddito
Per l’anno 2023 l’Assegno Unico è stato di importo pari a 189,20 euro al mese a figlio, per famiglie con ISEE fino a 16.215 euro. Con ISEE più alti, ma sotto 43.240 euro, la prestazione è a scalare, fino ad arrivare a 54,05 euro al mese per famiglie prive di ISEE o con ISEE più alto di 43.240 euro. Di fronte ad una inflazione pari al 5,9%, ammesso che resti tale la previsione, è lecito attendersi un Assegno Unico che salirà ad oltre 200 euro a figlio e sempre al mese. E dovrebbero salire anche le soglie ISEE prima citate, con l’importo massimo che riguarderà famiglie con un ISEE non superiore a 17.170 euro.
Maggiorazioni per famiglie già dal secondo figlio, novità nella Legge di Bilancio?
Ma sempre in base alle ultime indiscrezioni, l’Assegno Unico potrebbe godere di una modifica relativa alle maggiorazioni. Perché gli importi prima citati sono quelli base, a cui si aggiungono maggiorazioni per famiglie numerose, per famiglie con entrambi i genitori lavoratori e così via dicendo. E pare che il Governo abbia intenzione di cambiare la maggiorazione relativa al terzo figlio che nel 2023 valeva 91,90 euro. Tale maggiorazione potrebbe adesso essere estesa anche a famiglie a partire dal secondo figlio. E dal momento che l’indicizzazione delle prestazioni al tasso di inflazione non riguarda solo gli importi base della misura, ma anche le maggiorazioni, si può comprendere che anche questa maggiorazione salirà passando da 91,90 a 97,32.