Come prevedeva il sentiment generale, durante la riunione del 19-20 marzo la FED ha optato per non tagliare i tassi di interesse. Almeno per il momento, dunque, la situazione continua a restare ferma. Abbiamo trattato in un precedente articolo i rischi che le Banche centrali correrebbero optando per un taglio troppo prematuro dei tassi, rifacendoci a quanto avvenuto negli Stati Uniti tra il 1966 e il 1967. Tuttavia, è anche vero che sia la BCE che la FED devono prestare attenzione anche ad evitare di effettuare troppo tardi gli attesi tassi ed è proprio su questo fattore che si è espressa la presidente Christine Lagarde. Cerchiamo di capirne di più.
Taglio dei tassi BCE, quali sono le previsioni
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Per il momento, le previsioni dei mercati sono per un taglio dei tassi BCE a giugno. La Banca centrale europea dovrebbe fare da apripista alla Federal Reserve e i tagli che ci si aspetta per il 2024 sarebbero al momento tre.
Negli Stati Uniti l’inflazione è poco al di sopra del 3% mentre nell’Eurozona è scesa più rapidamente e si attesta attorno al 2,6%. Secondo gli analisti, il pericolo che un taglio dei tassi sia posticipato in Europa sarebbe molto minore. Nel Vecchio Continente la disoccupazione è ai minimi storici (6,4%) e il pericolo di una ripresa dell’inflazione salariale è decisamente ridotto rispetto a quello degli USA. Quindi, ecco i motivi per cui ci si aspetta che la BCE faccia da apripista alla FED.
Le dichiarazioni della presidente Christine Lagarde
Ma come si è espressa Lagarde di recente? Secondo la presidente della BCE, per procedere con un taglio dei tassi non si può aspettare di avere tutte le informazioni necessarie. Ci sarebbe dunque la concreta possibilità che il primo taglio avvenga nel mese di giugno, come prevedono molti analisti.
La BCE starebbe monitorando due importanti indicatori in particolare: i dati sulla crescita salariale nell’Eurozona e le previsioni economiche fatte dalla stessa Banca centrale. Quindi, in base all’andamento di questi fattori, deciderà come muoversi.
Le ultime proiezioni BCE sulla crescita economica saranno rese note proprio nel mese di giugno, che si rivelerà cruciale per la situazione legata ai tassi di interesse, che va ormai avanti da un anno a questa parte. Tuttavia, ha ribadito Lagarde, anche in caso avvenisse un primo taglio dei tassi non c’è alcuna garanzia che ne seguiranno altri. Tutto, insomma, dipenderà dall’andamento dell’economia.
Cosa è successo in Giappone, la storica decisione della Banca centrale di Tokyo
Intanto, mentre BCE, BoE e FED attendono il momento giusto per tagliare i tassi (e non è detto che arrivi presto), in Giappone la situazione è completamente diversa. La Banca centrale di Tokyo ha mantenuto i tassi di interesse negativi per ben 17 anni.
È molto recente la notizia della decisione di un aumento del costo del denaro dello 0,1% , dovuto all’inflazione e ad un aumento salariale del 5,3%. Il Giappone, insomma, ha posto fine alla sua storica politica monetaria espansiva optando per adottarne una più restrittiva. Seguiranno aggiornamenti anche su questa situazione.
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