Cucinare è una passione. Avere un forno che funziona bene è una necessità: se ne siamo sprovvisti avremo molte meno possibilità in cucina. Fornelli elettrici, a gas, roner e piastre fanno parte del nostro arsenale da guerra, ma il forno resta sempre il “re”.
Un “re” da trattare bene, tenere sempre pulito, coccolarlo e cambiarlo se è il caso. Tuttavia, notiamo che sempre più spesso usiamo il forno quasi inconsciamente, seguendo acriticamente i dettami delle ricette.
C’è una ragione che supporta questa indicazione costante?
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Sappiamo già che alcune preparazioni non riusciremo a farle a casa con il nostro forno domestico o, quantomeno, sappiamo che il risultato non sarà quello sperato.
Pani e pizze, necessitano di forni e fornetti (focus qui) diversi dal comune forno di casa, ma per il resto siamo sempre a cavallo. C’è un però in tutta questa storia: se prestiamo attenzione, più del 90% delle ricette indica una cottura al forno per 20 minuti a 180 gradi. Ebbene, c’è una ragione che supporta questa indicazione costante?
Svelato il segreto delle ricette al forno: ecco perché spesso 20 minuti a 180 gradi.
Il segreto dei chimici
A seguito di numerosi e particolareggiati studi, i chimici hanno emesso un parere unanime: a 180 gradi l’aria del forno comincia a far caramellizzare le parti esterne delle nostre creazioni culinarie.
L’effetto croccante e saporito che tanto ci piace quando gustiamo dei prodotti al forno è proprio dovuto alla caramellizzazione della parte esterna del prodotto. Se aumentassimo di troppo la temperatura, però, rischieremmo di bruciare la parte esterna e non di caramellizzarla. Ecco i 180 gradi, ora resta da vedere la ragione per i 20 minuti.
Sembra che i 20 minuti siano dovuti ad un controllo sulla parte interna delle nostre pietanze che, infatti, non devono seccarsi all’interno. Svelato il segreto delle ricette al forno: ecco perché spesso 20 minuti a 180 gradi.