Per trasmettere l’eredità ai figli, ma anche a parenti diretti, e non farsi tosare dalle tasse, c’è un modo fantastico. Uno strumento finanziario che tutti conoscono e che non rientra nell’ordinaria tassazione dell’eredità. Ecco svelata la strategia poco conosciuta ma straordinariamente efficace per trasmettere l’eredità ai figli senza pagare 1 euro di tasse e guadagnando ogni anno.
Mezzo secolo di vantaggi da questo strumento finanziario
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Di recente è stato collocato sul mercato un BTP con scadenza nel 2072. Ma a chi può convenire l’acquisto di un titolo di Stato che verrà rimborsato tra mezzo secolo? In un articolo (si può leggere a questo link) indicavamo che oltre gli investitori professionali il BTP potesse essere interessante anche per un privato. Per esempio, come strumento d’integrazione alla pensione per chi entrasse adesso nel mondo del lavoro. Ma c’è un altro obiettivo che si può raggiungere con un titolo di Stato a così lunga scadenza, quello della trasmissione dell’eredità. Vediamo come.
Immaginiamo un genitore che ha due figli e una liquidità di 3 milioni di euro sul conto corrente. Il suo problema è come trasmetterli in eredità ai figli nel modo più semplice e conveniente. Prima di dare la soluzione, vediamo cosa prevede la legge in tema di tasse di successione. La nostra legislazione stabilisce che i figli debbano pagare il 4% del valore eccendente il milione di euro. Quindi se ad ogni figlio andasse in eredità 1,5 milioni di valore, ognuno pagherebbe il 4% su 500.000 euro, ovvero 20.000 euro a testa. Quarantamila euro in totale. Ma c’è un modo di evitare di pagare l’imposta di successione, in questo modo.
Svelata la strategia poco conosciuta ma straordinariamente efficace per trasmettere l’eredità ai figli senza pagare 1 euro di tasse e guadagnando ogni anno
Se i due figli ricevessero in eredità 3 milioni di euro in titoli di Stato non si dovrebbe pagare nessuna imposta di successione. Quindi si risparmierebbero i 40.000 totali euro da versare al Fisco. Infatti, in base all’articolo 12 del decreto legislativo 346/1990, i titoli di Stato non partecipano alla tassazione dell’attivo ereditario.
Adesso inizia ad avere più senso l’idea di investire in un titolo di Stato a 50 anni. Infatti, investendo i 3 milioni di euro si otterrebbero 3 risultati in uno. Si risparmierebbero le tasse di successione. Si avrebbe uno strumento molto liquido che garantirebbe un’agile suddivisione e che avrebbe un valore preservato nel tempo. Infine, finché è in vita il genitore può godere delle cedole annuali, che nel caso del BTP 2072 (Isin: IT0005441883), sono del 2,15% annuo. Facendo un rapido calcolo, su un importo nominale di 3 milioni di euro, la cedola sarebbe di 64.500 euro all’anno. Al lordo dell’imposizione fiscale agevolata del 12,5%.