Sushi mania: curiosità e stranezze sul cibo nipponico più amato

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Adorato da grandi e piccini, il sushi spopola in tutto il mondo: ma sapete davvero cosa state mangiando e se lo state facendo nel modo adeguato? In questo articolo una piccolo guida per godervi al meglio le orientali delizie. Sushi mania: curiosità e stranezze sul cibo nipponico più amato.

Rituali importanti

Per i giapponesi il sushi non è solo sushi: dietro la cucina nipponica c’è un’arte da disvelare. La prima piccolo curiosità è che il sushi è nato duemila anni fa in Cina, non in Giappone, dove è presente solo dall’VIII secolo. Era uso infatti mettere il pesce in mezzo al riso acidulato per conservarlo al meglio. Il creatore del sushi fu Hanaya Yohei detto “Yoshi”. Nell’Ottocento fu lui il primo a servire dei bocconcini di riso pressato con sopra il pesce per i suoi clienti. Un’altra peculiarità è che in Giappone  il sushi si può mangiare con le mani, perché nasce come street food: ecco perché l’alga nori in molti tipi di sushi è posizionata all’esterno, per evitare che la gente si sporchi le mani!

La parola “sushi” deriva dalla miscela di zucchero, sale e aceto in cui viene cotto il riso. Il pesce tagliato spesso invece è detto “sashimi”. Nonostante qui in Italia sia diffusissimo, in Giappone è raro trovare il sushi al salmone, non essendo un pesce autoctono: protagonisti veri del Sol Levante sono anguilla, gambero e tonno. Un segreto non noto a molti è che il wasabi servito nei ristoranti spesso non è originale, ma pasta di rafano colorata di verde, per evitare costi esorbitanti. Vancouver, in Canada, è la città in cui si consuma più sushi (mentre Milano è solo al dodicesimo posto!). Vi è inoltre la credenza che le donne non possano diventare sushi chef, perché il calore della mani – soprattutto durante il ciclo – altererebbe il pesce.

Sushi mania: curiosità e stranezze sul cibo nipponico più amato

Lo scopo dello zenzero tra una portata e l’altra serve a pulire e rinfrescare la bocca, mentre il wasabi non va sciolto nella soia, ma tenuto a parte. Per un buon galateo, il pezzo di sushi è da mangiare in un boccone e la parte da intingere nella soia è esclusivamente quella del pesce, così da evitare che il riso si scomponga con la soia. Il sushi va poi mangiato in ordine di sapori, dai più delicati ai più decisi: si inizia con la seppia, si continua con il tonno e si finisce con sgombro, anguilla, ricci di mare e uova di pesce.

Il fugu, ovvero il pesce palla, è considerato prelibatissimo, ma deve essere maneggiato solo da sushi chef esperti, perché il suo veleno può uccidere un essere umano facilmente! Il sapore inconfondibile del buon sushi ha persino creato un nuovo gusto (il quinto), chiamato umami, che significa “saporito, sapido e carnoso”.  Per un sushi di qualità, controllare sempre colore e consistenza dell’alga nori, che è ricca di vitamine nutritive e benefiche contro il colesterolo cattivo. E, se si vuole gustare il miglior sushi al mondo, bisogna andare a Tokyo, vicino alla stazione Ginza. Qui Jiro Ono e le sue tre stelle Michelin sapranno stupire con piatti eccellenti

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