Sulla tavola dei ristoratori finiscono 600 milioni di euro

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Ristoranti, agriturismi, mense, catering, alberghi hanno tempo fino al 28 novembre per accedere al fondo perduto per l’acquisto di prodotti delle filiere agricole e alimentari Made in Italy. Da questa settimana, infatti, le imprese hanno la possibilità di presentare la domanda per ottenere il fondo ristorazione. In effetti, sulla tavola dei ristoratori finiscono 600 milioni di euro. Il contributo a fondo perduto va da 1.000 euro fino a 10 mila euro. Il mondo della ristorazione sta attraversando uno dei periodi peggiori dal dopoguerra. La pandemia del coronavirus ha falcidiato questo comparto.

Ristoranti in crisi

Il Governo, tra le misure restrittive adottate, per contenere il coronavirus, ha dovuto chiudere al pubblico queste attività. Nel contempo, il Ministero delle Politiche agricole ha messo in campo degli aiuti specifici per dare un segnale concreto alle aziende che ci lavorano. I ristoratori con il contributo a fondo perduto ottengono  liquidità immediata.

Nessun click day

Fortunatamente non è un click day. Perciò, le imprese interessate, non hanno la necessità di affrettarsi. C’è tutto il tempo fino al 28 novembre di preparare la documentazione e presentarla con calma. Per agevolare il compito di presentazione, i rappresentanti delle imprese di ristorazione hanno due possibilità. La prima usufruire del servizio postale per inviare la domanda ad uno specifico indirizzo. L’altra alternativa è collegarsi al link presente sul portale del Ministero delle Politiche agricole.

Cosa può fare chi ha più ristoranti

Ogni ristoratore, contrassegnato da una Partita IVA/codice fiscale, può presentare una sola domanda senza distinzioni per varie sedi sparse su tutto il territorio italiano. Perciò, il contributo è unico e legato ad un solo codice fiscale/Partita IVA.

Presentare le fatture

Le imprese per farsi riconoscere il contributo a fondo perduto devono presentare fatture degli acquisti effettuati da agosto in poi di prodotti agroalimentari italiani e vitivinicoli Made in Italy. Sulla tavola dei ristoratori finiscono 600 milioni di euro. La corsa ad ottenere il beneficio è iniziata.

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