Subito pensione ai nati fino al 1959 se al lavoro dopo i 36 anni di età

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Di misure pensionistiche che consentono ai lavoratori di andare in pensione prima, il sistema ne è pieno. Un dato di fatto questo, anche se qualcosa nel 2023 potrebbe venire meno. Ad ogni data di nascita corrisponde, a determinate circostanze, una misura pensionistica alternativa alle classiche pensioni di vecchiaia e pensioni anticipate. Una di queste teoricamente potrebbe riguardare i dati fino al 1959. Infatti per loro c’è una misura che consentirebbe di uscire dal mondo del lavoro a condizioni ben definite e assai particolari.

Subito pensione ai nati fino al 1959

La pensione per i nati nel 1959 non può essere la pensione di vecchiaia ordinaria. Infatti per la misura principale del sistema previdenziale italiano occorre completare i 67 anni di età. Cosa che evidentemente un nato nel 1959 nel 2023 non può fare. Chi è nato nel 1959 nel corso dell’anno 2023 infatti compirà 64 anni di età. E per l’oro uscita potrebbe essere anche quella della pensione anticipata ordinaria, perché in questo caso non conta l’età ma contano i contributi versati. E per gli uomini, la prestazione si centra a 42 anni 10 mesi di contributi mente per le donne continua a valere la regola più favorevole perché servono 41 anni e 10 mesi di contributi versati. Se si rientra invece nei precoci, avendo un anno di contributi versati prima dei 19 anni di età, ed allo stesso tempo si appartiene ad una delle quattro categorie previste per la quota 41, si può uscire anche prima. Non servono in questo caso 42,10 anni di contributi versati ma ne bastano 41.

La pensione per chi ha 64 anni nel 2023

La vera misura unica che è appannaggio di chi è nato nel 1959 però è la pensione anticipata contributiva. Infatti con 64 anni di età questa misura apre le porte al pensionamento anche con solo 20 anni di contributi versati. Non basta però completare il doppio requisito anagrafico e contributivo. Infatti servono pure altri due requisiti specifici. Il primo è quello dell’anzianità di carriera che non deve essere antecedente il 1996. Il secondo invece è quello dell’importo della pensione che non deve essere inferiore ad almeno 2,8 volte l’assegno sociale. Al completamento di tutti e quattro i requisiti quindi, un nato nel 1959 può accedere alla quiescenza nel 2023 a prescindere da un eventuale riforma che il governo Meloni vorrebbe introdurre. Infatti parliamo di una misura strutturale del sistema che non va a scadenza e che quindi ormai fa parte integrante delle regole pensionistiche italiane.

Inizio della carriera ben oltre i 30 anni

È evidente però che ci siano notevoli difficoltà a poter completare una misura di questo genere. Basti pensare che una persona nata nel 1959 dovrebbe aver iniziato a lavorare dopo i 36 anni per poter rientrare in questa misura. Solo così si ha subito pensione ai nati fino al 1959, perché chi ha iniziato a lavorare prima dei 37 anni di età, non può avere il primo contributo versato dopo il 31 dicembre 1995. La misura rappresenta l’esatto opposto della quota 41 di cui abbiamo parlato prima. Infatti in quel caso serve raggiungere 41 anni di contributi versati avendo iniziato una carriera prima dei 19 anni di età. Nella pensione anticipata contributiva invece serve che il primo contributo a qualsiasi titolo versato sia successivo addirittura ai 36 anni.

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