Il Governo si sta ancora organizzando per definire la squadra dei Ministri, dei Sottosegretari e delle varie Commissioni di Camera dei Deputati e Senato della Repubblica. Ma già si parla dei futuri provvedimenti da varare, anche perché ormai è imminente la stesura della Legge di Bilancio. Infatti la manovra finanziaria del Governo dovrebbe essere presentata come prassi a fine ottobre, per iniziare l’iter parlamentare che la porterà all’approvazione entro fine dicembre.
Su alcuni provvedimenti monta l’attesa
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I provvedimenti che entreranno in vigore da gennaio 2023 sono molto attesi, a partire da quelli che vanno nel DL Fisco, il solito atto di Governo collegato alla Legge di Stabilità. Tra questi molto attesi gli interventi a favore dei contribuenti indebitati. Che restano tantissimi nonostante rottamazioni e sanatorie degli ultimi anni.
Su cartelle e debiti solo il 5% di sanzione ma anche la possibilità di dilazionare
Una Pace Fiscale ben più profonda di quella di qualche anno fa è ciò che si dice abbia intenzione di fare l’esecutivo non appena sarà costituito. La Pace Fiscale introdotta un paio di anni fa prevedeva tre misure come la rottamazione delle cartelle, il saldo e stralcio e il condono totale e automatico delle cartelle fino al 2010 di importo fino a 1.000 euro. Ma si parlava solo di cartelle. I debiti dei cittadini però non sono solo quelli delle cartelle esattoriali. Ci sono debiti IRPEF, IVA, IRAP, che sono ancora in mano all’Agenzia delle Entrate. Debiti che essendo più o meno recenti, non sono ancora finiti nelle mani di Agenzia delle Entrate Riscossione per l’incasso coattivo. Lo stesso vale per il bollo auto delle Regioni, la TARI o l’IMU dei Comuni e così via. Significa che molti contribuenti hanno debiti anche con Enti differenti da Agenzia delle Entrate Riscossione. Debiti che non sono finiti nei precedenti provvedimenti di sanatoria.
Sanzioni e interessi ridotti e rate automatiche preventive
Ciò che potrebbe essere fatto con la nuova Pace Fiscale è una specie di rottamazione dei debiti e non solo delle cartelle. Debiti che verrebbero scontati per tutti i contribuenti e non solo sulle cartelle esattoriali, ma anche su tributi, tasse e imposte evase e non ancora a ruolo. Verrebbe applicata una sanzione fissa e una tantum. In pratica su cartelle e debiti solo il 5% di sanzione sugli importi dovuti, abbattendo di molto sanzioni, interessi e oneri aggiuntivi che a partire dalla scadenza di una tassa, iniziano a gravare sul debito. Inoltre qualsiasi debito sarebbe automaticamente rateizzato in 5 anni. Facilitare il rientro dei contribuenti e consentire allo Stato un gettito che altrimenti sarebbe difficile da ottenere è alla base di questo provvedimento che potrebbe essere varato. Risparmiare sulle tasse è l’obiettivo delle famiglie, mentre incassare più possibile è l’obbiettivo dello Stato.
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