I capelli rappresentano una parte importante delle bellezza di una persona. Molte volte, dal loro aspetto, dipende l’autostima e l’idea che si ha della propria esteriorità e immagine. Sicchè, la loro caduta o peggioramento di qualità, rappresenta un motivo di stress, anche all’interno del contesto sociale. A fronte di problemi di capelli, comunque, il primo input è quello di rivolgersi al parrucchiere o alla farmacia. Ciò, pensando ingenuamente che sia uno shampoo o un integratore a poterci risolvere definitivamente il problema. Ma non è sempre detto. Il tutto dipende, infatti, dal tipo di problema e dalla sua gravità.
In ogni caso, il dermatologo è lo specialista più idoneo cui rivolgersi quando si hanno dubbi sulla salute dei capelli.
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In particolare, i casi in cui è davvero utile rivolgersi al medico è quando:
1) si nota una caduta maggiore rispetto al solito;
2) quando il cuoio capelluto risulta desquamato;
3) quando si avverte un intenso prurito;
4) quando i capelli sono più sottili e opachi;
5) quando si soffre di calvizie o alopecia.
Le cause della caduta
Lo specialista indagherà su quali sono le cause dei disturbi dei capelli. In caso di familiarità con calvizie o alopecia, è consigliabile effettuare una visita tricologia già in giovane età, cioè intorno ai 18/20. Stesso dicasi se si soffre di dermatite seborroica, detta anche comunemente forfora. Talvolta, stress, patologie e caduta dei capelli sono strettamente connessi tra loro.
Quindi, se sussiste solo una perdita di capelli senza segnali indicatori di altre patologie, si indagherà sulle cause dirette. Ad esempio, sarà possibile la prescrizione di analisi del sangue, come quello emocromocitometrico. Il tutto, per riscontrare la presenza di anemia, indicativa della diminuzione di emoglobina e globuli rossi. Oppure, l’indagine può servire a rilevare la sideremia e la ferritina, ossia la carenza di ferro. Altri tipi di esami, sono il dosaggio del TSH, in quanto potrebbero ricorrere cause di origine ormonale. Ancora, l’indagine potrebbe riguardare gli anticorpi antitireoperossidasi, onde escludere che la causa della caduta dei capelli sia l’ipotiroidismo. Nelle persone più anziane, infine, si potrebbe indagare sulla corretta funzionalità del fegato e dei reni.
Stress, patologie e caduta dei capelli, a tutte le età e a 40-50 anni
Fisiologicamente, intorno ai 40 e 50 anni, il bulbo pilifero invecchia, così come la persona. Quindi, anche il volume dei capelli può iniziare a diminuire, indipendentemente dalla sussistenza di patologie. Questa situazione può peggiorare in presenza di concause quali: mancanza di sonno, alimentazione scorretta e stress. In questi casi, bisogna iniziare a rivalutare il proprio stile di vita. Inoltre, esperienze particolarmente stressanti, quali: parto, anestesie totali, patologie invasive, possono provocare la caduta dei capelli come effetto collaterale. A fronte di ciò, può essere consigliabile effettuare cicli di biostimolazione del cuoio capelluto a base di acido ialuronico. Detta terapia serve al ringiovanimento del bulbo pilifero. Possono giovare anche fiale specifiche e integratori.
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