All’indomani della conferma da parte di Intesa Sanpaolo della raccomandazione buy con prezzo obiettivo a 13 € abbiamo assistito a uno strepitoso rialzo di Esprinet. Dopo questo exploit quanto potrebbe ancora salire il titolo? Oppure si è trattato solo di un fuoco di paglia e presto si ripartirà al ribasso? Una risposta potrebbe arrivare dall’analisi grafica.
Strepitoso rialzo di Esprinet: fuoco di paglia o inizio di un forte rialzo? Le indicazioni dell’analisi grafica
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Il titolo azionario Esprinet (MIL:PRT) ha chiuso la seduta del 8 marzo a quota 7,80 euro, in rialzo del 7,59% rispetto alla seduta precedente.
Incominciamo col dire che un rialzo così importante (sia in termini di variazione percentuale che di aumento dei volumi) non si vedeva sul titolo da circa 2 anni. Abbiamo, quindi, assistito a un evento abbastanza eccezionale.
A guardare bene, però, notiamo come le quotazioni si siano fermate proprio in corrispondenza del primo obiettivo di prezzo in area 7,81 €. Livello che già in passato aveva frenato l’ascesa del titolo.
Nelle prossime sedute, quindi, o si assiste a una rottura della resistenza con conseguente accelerazione rialzista verso gli obiettivi indicati in figura oppure si riparte al ribasso.
La valutazione secondo i multipli di mercato
Qualunque sia l’indicatore utilizzato, il titolo Esprinet risulta essere fortemente sottovalutato. Ad esempio, il suo rapporto tra prezzo e utili è pari a 9,2x da confrontare con il 38,7x medio del settore di riferimento.
Il titolo ha un livello di valutazione molto basso, con un valore aziendale stimato in 0,08 volte il suo fatturato. Un valore pari a un decimo rispetto a quello medio dei suoi competitors e tra i più bassi di Piazza Affari. Analoga forte sottovalutazione si ottiene andando a considerare il Price to Book ratio.
Secondo il fair value (calcolato con il metodo del discounted cash flow), poi, la sottovalutazione è di circa il 50%.
Secondo gli analisti, poi, il prezzo obiettivo medio esprime una sottovalutazione di circa l’80%. È anche interessante osservare come la dispersione tra le raccomandazioni dei diversi analisti sia pari a circa il 5%. Ciò vuol dire che c’è convergenza di visione tra chi si occupa del titolo.
Infine, di particolare interesse è il rendimento del dividendo. Allo stato attuale il rendimento del dividendo sarebbe pari circa al 7% e visto dagli analisti stabile nei prossimi anni.