Strategie d’investimento e proiezioni sui Mercati guardando a Trump, Cina, Europa e Banche Italiane: l’analisi del Vecchio Grimm

Strategie d'investimento e proiezioni sui Mercati guardando a Trump, Cina, Europa e Banche Italiane: l'analisi del Vecchio Grimm

Commento settimanale del vecchio Grim.

Macro /politics: la ricerca della quadratura del cerchio….. segue una visione alternativa.

Usa – La riduzione della spesa pubblica improduttiva è indifferibile, in linea col “3” long term target debt/ gdp di Bessent. In settimana Musk, in speech congiunto con Trump, sollecitava la via da seguire; per contro deregulation, il sussulto degli “animal spirits” imprenditoriali, maggiori acquisti di armi / gas degli europei e/o rilocazione di qualche factory cinese in Usa – tra gli altri – potrebbero disegnare quel quadrato con area simile a quella del cerchio. Si raggiungerebbe così l’altro ” 3″ di Bessent, riferito al real gdp growth.

D’altra parte, l’ inflazione da mesi sta rialzando la testa col 3 y/y che ha lasciato il posto al 2. La quadratura del cerchio tra dazi reciproci , pmi m che si riporta sopra 50 e industrial commodities price in uptrend, entrambi inflattivi, si troverebbe grazie a una Fed restrittiva, on hold sui tassi, uno usd ancora forte per un po’, e soprattutto un prezzo del petrolio / gas già netta discesa dai max di gennaio; l’ ultimo “3” di Bessent, ovvero i 3 mil. di maggior produzione di barili per abbattere il prezzo del brent, sarebbe corroborato dalla riduzione del rischio geopolitico, con conseguente riduzione dei prezzi di gas / brent: la fine del conflitto in medio oriente e di quello Russia/Ucraina, cui Trump in settimana ha dato una netta accelerazione, ne sono la riprova.

Europa

Forget se l’ inflazione dovesse rialzare la testa e se salta il vincolo di bilancio governativo in Germania, in presenza di una Bce ancora dovish; in Europa c’e’ Tina , there is no alternative. Post elezione tedesca la Germania deve mettere mano al portafoglio , il debito governativo europeo aumentare con emissione di debito comune per le maggiori spese militari e/o eventuale ricostruzione dell’ Ucraina.

Costi quel che costi, l’ Europa deve uscire dalle secche recessive ; solo così arginerebbe l’avanzata esponenziale dell’ estrema destra, Germania in primis, cui seguirebbe la Francia, tutt’ altro che europeista ì, almeno a parole. Certo, la quadratura del cerchio appare più difficile: la fine della guerra in Ucraina col conseguente ribasso del prezzo del gas/ brent , come gia’ si e’ visto in settimana , potrebbe comunque aiutare .

Cina

Qualcosa si muove nella giusta direzione , fiducia dei consumatori un po’ in ripresa, qualche possibile intervento governativo diretto ad aiutare il settore immobiliare tuttora “in coma”, eventuali stimoli fiscali , dulcis in fundo un rapporto con gli Stati Uniti che sembrerebbe al momento meno conflittuale del previsto; l’innalzamento dei dazi al 10% rispetto a un max del 60% docet. Elementi che fungerebbero da contraltare a una deflazione conclamata , a proposito di quadratura del cerchio.

Per finire, la “favoletta” cui non ho mai creduto di un America first , da mors tua vita mea, contro Cina ed Europa, comincia a cedere il passo alla realpolitics quindi realeconomics: gli Usa volenti o nolenti non hanno alcun interesse a vedere sprofondare il 45% del gdp del mondo (Cina ed Europa), perchè oltre il 30% degli utili le aziende Usa li fanno proprio in queste aree geografiche.

Non a caso contro ogni aspettativa sia la borsa europea che quella cinese (hk) evidenziano ytd performance di oltre il 10%, si comincia a delineare il pattern macro/ politics che descrivevo in precedenza? Sì.

Trump

Operativamente, what to do? Stay barbell, buy short term bonds and equity, in primis Europe e Cina dove le valutazioni relative sono ancora ai minimi rispetto agli Usa, cui si aggiungerebbero i predetti positivi catalyst. Una visione alternativa rispetto alla mia, quasi di consenso, sia per la parte politica che economica, me l’ha propinata un mio stimatissimo amico di lungo corso, top manager bancario, nonché acuto osservatore degli avvenimenti politici in atto.

Egli sostiene: la strategia di Trump è chiara, ispirandosi all’ “Arte della guerra ” di Sun Tzu, deve vincere la guerra senza combatterla. Quando Trump dice “annetterò la Groenlandia agli Usa”, non scherza, lo farà. Deve controllare la via oceanica artica, in concorrenza con i cinesi; parimenti il golfo di Panama.

La sua idea di Riviera Gaza, è vera, costruirà immobili dal costo di 2000 usd a m2, per inventare qualche cifra, che rivenderà a 20.000 usd . Darà un po’ di prebende ai 2 mil Palestinesi di Gaza, ormai ridotti alla fame, and that’ s it!

Nella sostanza ha “sdoganato” Putin , la guerra in Ucraina è già finita alle condizioni dei Russi col suo avallo: gli europei, anche ipocritamente, con Zelensky lasciato solo, si lamenteranno, niente più che un canto del cigno.

Ma attenzione, sostiene il mio amico, altre guerre potrebbero essere alle porte tra Russia e Lettonia / Estonia ecc , se non addirittura tra Russia e l’ Europa stessa.

I governi europei, mentre Trump firma decine di decreti al giorno – il Tycoon deve fare in fretta ….entro i 4 anni- impiegheranno qualche anno a decidere se le spese militari saranno del 2/3% del pil o ?
Mentre a Roma si parla, Sagunto è espugnata.

La Nato per Trump è nella sostanza defunta, la palla passa tutta nel campo dell’ Europa; Egli disponendo dell’ esercito più forte al mondo, grazie al ridimensionamento del prezzo dell’ energia, efficienza Ai e tagli di spesa pubblica improduttiva, mira a una crescita mirabolante della produttività, che renda non più competitivo il resto del mondo industrializzato rispetto alle merci prodotte in Usa – chi se non l’Europa, vittima predesignata?

Le aziende Usa, a prezzi ultra elevati in borsa potrebbero poi comprare con lauti premi – mezzo ops- le aziende industriali private in Europa, se non addirittura le stesse banche ….mi diceva , il mio amico, ….” te la vedi la Meloni mettersi contro Trump se Jpm a 3 volte il book comprasse Unicredito a 2 volte, carta contro carta? ”

Per quanto concerne eventuali insidie guerrafondaie di Putin , ” sdoganato”, un’ Europa senza protezione Usa dovrebbe tornare “col cappello in mano” dallo sceriffo del mondo Trump a dire: salvaci.

Egli risponderebbe: certo, alle mie condizioni, come ha fatto con le terre rare degli ucraini, quale indennizzo delle spese militari ivi sostenute dagli Usa.

Il Tycoon, con la connivenza dei M 7 o quasi , presenti alla sua cerimonia d’ insediamento, ha suggellato la fine del capitalismo liberale; si muove nel post capitalismo.

D’ altra parte i suoi veri alleati chi sono? I monopolisti M7 ….a scuola mi hanno insegnato che i monopoli sono l’ antitesi della libera concorrenza uno dei principi fondanti del capitalismo ; la Cina può essere comunista in termini di distribuzione della ricchezza , ma molto piu’ liberista degli Usa: Alibaba compete con Pinduoduo , con Jd. com ecc .

Chi sono gli interlocutori politici di Trump, nello scacchiere mondiale?

I dittatori quali Putin, Xi. Lui non crede affatto in quelle ” false ” democrazie europee inefficienti e da torre di Babele , queste possono solo essere suoi vassalli.

Ciliegina sulla torta , mi evidenziava il mio amico, Trump in 1 secondo con una firma ha spazzato via la legge anti corruzione del lontano 1977 – affare Lockheed – che perseguiva come reato chi facesse bribery al di fuori degli Usa. Da oggi non è più così, pur di vendere i prodotti made in Usa all’ estero , un Americano , per esempio, che corrompe un funzionario della pubblica amministrazione in Europa per la vendita di un elicottero prodotto da un’ azienda Usa , non e’ piu’ perseguibile.

Se solo il 70% delle cose dette si verificasse , per chi ha un po’ di quattrini meglio comprare qualche immobile a Manhattan , a fronte di una vendita di assets in Europa : non ho commenti su queste acute considerazioni , lascio a ognuno di Voi le riflessioni ; spero di non averVi rovinato la serata finale del festival di Sanremo, rito nazionale, tanto per riderci su.

Micro / equity/ Europa : aumenta il numero dei titoli con i 4 pianeti allineati, con la probabile fine della guerra in Ucraina.

Banche italiane e non con i 4 pianeti allineati per un uptrend ” sicuro” – tra virgolette perche’ ” sicuro” per l’ equity e’ una improprieta’ di linguaggio. Vi ricordo la mia teoria sei 4 pianeti allineati per un buy ” sicuro” .
Per le banche italiane : positioning ok o quasi, catalyst ok , earning momentum ok , fondamentali ok.

Le banche italiane , alcune delle quali , Intesa e Unicredito hanno ampiamente varcato la soglia di 1 volta il te , corazzate dai dividendi e buy back di oltre il 10% all’ anno , con un costo del credito , che salvo un quadro macro di acuta recessione , resterebbe nei prossimi anni strutturalmente sotto un max di 50 bp , restano un netto buy.
Bmps mi sembra very cheap , anche in ipotesi di rilancio con componente cash per ops Mb, quotando ancora il 70% del te .

Con l’ avvento Ai , l’earning momentum delle banche italiane resterebbe al rialzo , grazie alla riduzione dei costi operativi, nonostante il margine d’ interesse calante.

In sintesi dette banche sono le nuove utilities , corrono in primis il rischio regulation bce , a mio avviso da tail della gaussiana .

Non avrei dubbi a vendere i relativi bond con rendimenti nettamente inferiori alle azioni , per comprare le stesse , con dividendi + buy back in media oltre 2 volte superiori ai rendimenti dei bonds, rispolverando la Modigliani/ Miller proposition.

Aggiungerei anche qualche banca francese che quota ancora sotto il te , quale bnp , con un lauto dividend yield del 7% , dopo il recente exploit borsistico di socgen , riportatasi a 1 volta il te; banche francesi avvantaggiate , in ipotesi di discesa dei tassi a breve , per la maggiore incidenza di beta deposits rispetto a a quelle italiane.

4 pianeti sempre allineati per i titoli della difesa , Fincantieri e Leonardo dovrebbero restare in uptrend, per citare qualche nome a me piu’ noto.

New entry della settimana, quei titoli legati alla fine della guerra in Ucraina con relativa ricostruzione.

Danieli, in primis, tra quelli che conosco meglio; il pianeta “fondamentali” segnala storica ultra sottovalutazione, se si aggiunge il buon positioning, il catalyst di fine guerra, earning momentum in miglioramento grazie al prezzo del coil in ripresa, quindi passaggio in utile di quel 20% di ebitda ciclico in sofferenza, i 4 pianeti sembrerebbero allinearsi.

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