C’è un principio basilare per qualsiasi tipo di prestazione che l’INPS eroga ai cittadini. In gergo si chiama cristallizzazione del diritto ed è quello che per esempio salvaguarda i lavoratori che si trovano con una misura pensionistica ormai scaduta, ma sulla quale hanno maturato già i requisiti prima della cessazione. Chi ha già maturato il diritto ad una pensione mentre la misura era in funzionamento, non perde il diritto a tale misura anche se l’anno successivo è scomparsa. Ciò che molti non sanno è che questo meccanismo non si applica solo alle pensioni. Infatti vale lo stesso per le misure assistenziali. Tra queste il reddito di cittadinanza.
Stop al reddito di cittadinanza ma tanti lo prenderanno ugualmente nel 2023
Indice dei contenuti
Non bisogna temere di perdere il reddito di cittadinanza per quanti già lo prendono oggi. In pratica anche se il nuovo Governo intervenisse cancellando il reddito di cittadinanza in maniera improvvisa e immediata, questo evento non sortirebbe affetto per quanti il sussidio lo ricevono già. In teoria anche sul reddito di cittadinanza vige quel particolare meccanismo di tutela del diritto. Chi lo ha già maturato questo diritto, nel momento in cui la misura era in azione, non lo perde solo perché un Governo depenna dal sistema questa misura. Sulla Quota 100 per esempio vale lo stesso meccanismo. Infatti per quanti hanno completato 62 anni di età e 38 anni di contribuzione entro la fine del 2021, c’è la possibilità di presentare domanda anche nel 2022, 2023 e così via. Questo però non accadrà del tutto con l’ipotetico stop reddito di cittadinanza dal 2023.
Niente nuove domande però, perché diritto maturato ok, ma solo se già assegnato
Una differenza rispetto al principio della cristallizzazione delle pensioni in effetti c’è. Come detto per Quota 100, chi ha maturato il diritto alla pensione anticipata durante il funzionamento della misura, può continuare a presentare domanda anche negli anni successivi. Per il reddito di cittadinanza in effetti così non è. Infatti potranno beneficiarne quanti la domanda l’hanno presentata entro il periodo in cui la misura era attiva. E per loro probabilmente una volta ottenuto l’ok dall’INPS, i rischi di perderlo non ci saranno. Ma non potrà presentare domanda nel 2023 un cittadino solo perché aveva i requisiti utili l’anno precedente. Infatti il Governo potrebbe bloccare la misura per gli anni a venire, fermando nuove domande o nuove richieste di rinnovo.
Stop reddito di cittadinanza dal 2023 se il beneficio è già stato richiesto ed assegnato
Anche se verrà cancellato dal sistema il reddito di cittadinanza non si bloccherà immediatamente per chi il sussidio lo prende già. È una regola fissa del sistema che non fa eccezione nemmeno per i sussidi. Questo perché gli interessati hanno presentato domanda di reddito di cittadinanza in tempo utile ed a misura attiva. E soprattutto perché nel momento della domanda avevano i requisiti utili. Quindi il rischio di perdere la misura riguarda quanti andrebbero a richiederla nel 2023, sempre che il governo decida di cancellarla dall’ordinamento.
Lettura consigliata
Per i nati nel 1956 che prendono l’APE nel 2023 pensione più alta e tredicesima