Stop a cartelle con raccomandata o PEC, la novità cambia la riscossione

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Se c’è un ente che vive costantemente sotto un grande stress questo è senza dubbio l’Agenzia delle Entrate Riscossione. Dopo aver sostituito Equitalia ed aver inglobato tutti i crediti pregressi dei contribuenti indebitati, la mole di lavoro del concessionario era già enorme. E lo è diventata ancora di più oggi, dopo i ripetuti stop per la pandemia e adesso con la ripartenza. Difficoltà che sono avvalorate da alcune recenti iniziative istituzionali. Lo dimostra il fatto che il Governo da anni ha deciso di intervenire con provvedimenti di sanatoria e cancellazione delle cartelle troppo vecchie e potenzialmente inesigibili. Interventi che oltre ad agevolare i contribuenti, hanno finito con l’alleggerire il carico della riscossione. Adesso però si va oltre. L’intervento è a monte, cioè sulle notifiche degli atti. E per i contribuenti si tratta di una rivoluzione, ma non tutta positiva per loro.

Stop a cartelle con raccomandata o PEC, la novità cambia la riscossione

Una piattaforma tutta nuova ma di notifica. È quello con cui presto i contribuenti si dovranno abituare ad avere a che fare. E la lunga mano della riscossione si amplia di un altro pesante strumento. Con la nuova piattaforma la comunicazione tra cittadini e riscossione sarà più snella, facile e veloce. E soprattutto, con un nettissimo, profondo taglio dei costi. La piattaforma infatti fungerà da strumento di notifica degli atti tributari. Al posto delle classiche cartelle cartacee, si passa alle cartelle digitali. Entra così in funzione la legge 160 del 2019 precisamente l’articolo 1 comma 402.

Cosa cambia per davvero

Con una nuova piattaforma non appena entrerà in funzione, il servizio di notifica degli atti diventerà molto più veloce. Stop a buste, lettere, documenti stampati e lungaggini di spedizione. E stop a relate di notifica e contestazioni su mancati recapiti e rifiuti dei contribuenti. Alleggerito il carico dello Stato quindi, con tempo, risorse e servizi maggiori per i cittadini. Oltre che alla solita maniera, le PA potranno inviare, mettere a disposizione e fornire, tutte le copie informatiche degli atti ai diretti interessati. Sarà un soggetto terzo, cioè il gestore della piattaforma ad avere l’onere di informativa nei confronti dei contribuenti. Insieme alle copie digitali dei documenti, anche le modalità con cui il contribuente può recuperare la documentazione.

In altri termini, tutti telematicamente informati i contribuenti circa la presenza di un debito, una cartella o degli atti tributari. In pratica si va verso lo stop a cartelle con raccomandata o PEC alla vecchia maniera, e la digitalizzazione finisce anche alle operazioni di riscossione. Diventerà ancora più difficile evitare di ricevere un atto di pagamento o parlare di prescrizione delle cartelle o vizi. Con la semplificazione delle operazioni di notifica, non tutto potrà essere considerato positivo per il contribuente.

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