È il provvedimento più importante a cui il Governo sta lavorando ed è diventato una priorità assoluta che ha superato anche la riforma delle pensioni. Parliamo delle novità fiscali e di quella che ha tutti gli effetti è una vera e propria riforma del Fisco. E per i contribuenti ci saranno diverse novità nel pacchetto di misure che verranno introdotte adesso. Novità importanti per le cartelle esattoriali con dei piani di rateizzazione più lunghi per molti contribuenti. Ma novità importanti anche sulle tasse perché si metterà mano all’IRPEF cambiando scaglioni ed aliquote. Una novità questa che ha ricadute anche sugli stipendi dei lavoratori. Stipendio più alto da 100 a 260 euro in più, ecco i fortunati premiati dal Governo
Scaglioni IRPEF e ricadute in busta paga
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L’IRPEF è l’imposta sul reddito delle persone fisiche ed è un’imposta che grava sui contribuenti italiani e sui redditi da loro prodotti nell’anno precedente quello in cui si va a presentare la dichiarazione. Come tutti sanno infatti il 730 del 2023 per esempio, è servito per l’IRPEF del 2022 perché è stata calcolata in base ai redditi che un contribuente ha avuto dal primo gennaio 2022 al 31 dicembre dello stesso anno.
La riforma fiscale del Governo modificherà gli scaglioni di tassazione e ci saranno contribuenti che godranno di un notevole vantaggio da questo punto di vista anche sul loro stipendio. Infatti i lavoratori dipendenti pagano l’IRPEF mese per mese in busta paga. Con l’imposta trattenuta dal datore di lavoro e versata all’Agenzia delle Entrate. Se un lavoratore paga meno, aumenta lo stipendio.
Stipendio più alto da 100 a 260 euro in più, ecco i fortunati premiati dal Governo
Oggi le aliquote IRPEF in vigore sono quelle previste dalla Legge di Bilancio 2023, e sono le seguenti:
- 23% per i redditi fino a 15.000 euro;
- 25% sui redditi da 15.001 a 28.000 euro;
- 35% sui redditi da 28.001 a 50.000 euro;
- 43% sui redditi superiori a 50.000 euro.
Il meccanismo è a scaglioni progressivi e quindi, il 23% si applica sempre e per tutti fino a 15.000 euro di reddito. Il 25% solo sulla parte di reddito eccedente i 15.000 e fino a 28.000, il 35% sulla parte eccedente i 28.000 e fino a 50.000 e così via. Il progetto di riforma dell’IRPEF va verso l’aliquota unica. In pratica non ci saranno più scaglioni, e le imposte verranno commisurate oltre che sui redditi di un contribuente, anche su altri parametri come la composizione del nucleo familiare e le varie problematiche interne allo stesso nucleo familiare. Ma questo progetto è nel lungo termine. Con la riforma fiscale, come contenuta nel disegno di Legge Delega, si andrà a ritoccare ancora una volta l’attuale meccanismo, forse eliminando uno scaglione. Infatti è allo studio il passaggio da 4 a 3 aliquote IRPEF. Una ipotesi dice che le nuove aliquote potrebbero diventare:
- 23% per i redditi fino a 28.000 euro;
- 35% sui redditi da 28.001 a 50.000 euro;
- 43% sui redditi superiori a 50.000 euro.
Come si evince, sparirebbe lo scaglione di mezzo, quello al 25%. E le fasce medie di reddito ne gioverebbero, recuperando anche sui redditi tra 15.000 e 28.000 euro due punti percentuali in più. Anziché essere tassati al 25% questa parte di reddito verrebbe tassata al 23%. Con un risparmio di 260 euro. Nulla cambierà per chi ha un reddito fino a 15.000 euro, ma già chi ha redditi pari a 20.000 euro, risparmierebbe 100 euro.