A seguito della tempesta che si è abbattuta sul settore automotive, Stellantis crolla a Piazza Affari e guida il ribasso del Ftse Mib. Le vendite sono state scatenate dalle brutte notizie arrivate da Renault, dopo gli utili sotto le stime degli analisti, e da Tesla dopo la deludente trimestrale.
A peggiorare le cose il commento di Elon Musk che si dice molto preoccupato dall’impatto degli alti tassi di interesse sulle famiglie, potenziali acquirenti di un’automobile e ritiene che i progetti di espansione della casa d’auto elettriche potrebbero subire un rallentamento. Tanto è bastato per affossare tutto il settore.
La valutazione secondo i multipli di mercato e non solo
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Qualunque sia l’indicatori utilizzato le azioni Stellantis appaiono molto sottovalutate. Come si vede dalla figura seguente, la società presenta multipli degli utili molto interessanti in quanto molto inferiori a 10, il livello spartiacque tra sopravvalutazione e sottovalutazione. Anche il rapporto “enterprise value to sales” (prezzo su fatturato) è particolarmente a sconto visto che vale 0,14 per l’anno 2023. Infine, l’azienda appare poco valorizzata se si considera il valore del suo attivo netto contabile.
Anche per gli analisti le azioni Stellantis sono particolarmente sottovalutate. Il rating medio, infatti, è Compra adesso con un prezzo obiettivo medio che esprime una sottovalutazione di circa il 30%.
Stellantis crolla a Piazza Affari, nonostante sia fortemente sottovalutata: le indicazioni dell’analisi grafica
Il titolo Stellantis (MIL:STLA) ha chiuso la seduta del 19 ottobre in ribasso del 3,65% rispetto alla seduta precedente a quota 18,086 €.
Era da giugno che non si registrava un ribasso così importante su questo titolo azionario. La tendenza in corso, quindi, è ribassista e potrebbe accelerare nel caso di una chiusura giornaliera inferiore a 17,804 €. In questo caso lo scenario più probabile potrebbe essere quello indicato in figura.
I rialzisti, invece, potrebbero riprendere il controllo della tendenza in corso nel caso di una chiusura giornaliera superiore a 18,67 €.
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