Il Gruppo Stellantis annuncia la riorganizzazione completa del polo produttivo piemontese. Ha deciso il trasferimento dell’assemblaggio di Maserati da Grugliasco a Mirafiori. Nel sito alle porte di Torino resteranno dunque le attività di lastratura, almeno fino al 2024. La notizia era già emersa prima dell’estate, ma ora arrivano le conferme dell’azienda. Mirafiori sarà il polo di riferimento anche per le Maserati elettriche ibride, che accusano un calo di ordini. Vediamo oggi con la Redazione Attualità di ProiezionidiBorsa cosa comporta questa decisione nella storica produzione automobilistica torinese.
Chiude lo storico “Avvocato Agnelli Plant”
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Stellantis accorpa la produzione a Mirafiori e i sindacati arginano la ricaduta negativa su Grugliasco. La storia dello stabilimento di Grugliasco in termini di produzione di automobili finirà dunque nel 2024, quando tutte le linee verranno trasferite a Mirafiori. La fabbrica nacque dalla Carrozzeria Bertone nel 1959, in occasione della commessa ottenuta per la realizzazione della NSU Prinz Sport. Dopo tanti anni di produzione anche per Volvo e Opel, la casa automobilistica torinese Fiat acquisì l’impianto nel 2009 e gli diede il nome di “Avvocato Gianni Agnelli Plant”.
Storia di un trasloco annunciato
Ai tempi della fusione tra FCA e PSA John Elkann e Sergio Marchionne avevano forse già in mente questa operazione. A Torino ci sarà un solo grande polo, quello di Mirafiori, per produrre la 500 elettrica. Nascerà lì lo spazio per Maserati, marchio sul quale si punterà ancora per il settore lusso. A Mirafiori nascerà la piattaforma Folgore, base per diversi modelli di berline. Il trasferimento degli oltre 1.100 addetti della ex Bertone sarà piuttosto rapido, così pure quello delle linee produttive Ghibli e Quattroporte. Gli operai delle Carrozzerie di Mirafiori diventeranno in tutto 3.900.
Stellantis accorpa la produzione a Mirafiori e i sindacati arginano la ricaduta negativa su Grugliasco
I sindacati hanno digerito male l’accorpamento a Mirafiori. Ma soprattutto non vedono un piano industriale solido per il futuro, hanno ingoiato questo compromesso per conservare i posti di lavoro. La segretaria della FIOM-CGIL Francesca Re David e Gianluca Ficco, della UILM stanno monitorando questa operazione coi nervi molto tesi e vogliono vederci chiaro. La storia economica ci insegna che gli accorpamenti e le razionalizzazioni sono spesso l’anticamera di una cessione.
L’aumento del car sharing urbano e il lancio delle auto a idrogeno e guida automatica, inoltre, non permettono a nessuno di fare, oggi, previsioni certe di lungo periodo. Tant’è che i sindacati chiedono al Governo un piano straordinario per l’auto. Intanto cercano di far fronte alla forte ricaduta negativa locale e sull’indotto. La Lear di Grugliasco, rimasta senza commesse, ha già più della metà dei 400 addetti in esubero.