Il cruccio più grande del dipendente pubblico che va in pensione è quello della liquidazione e della buonuscita. Per averne il pagamento, infatti, a volte è necessario attendere tempi molto lunghi. L’attesa più breve è quella per chi accede alla pensione di vecchiaia che riceve la prima tranche non prima che siano trascorsi 15 mesi. L’attesa più lunga è per chi sceglie di pensionarsi con Quota 100, Quota 102 o con la pensione in cumulo. In questi casi i tempi possono dilatarsi anche fino a 6 anni. Ma per gli statali TFS e TFR subito e anticipato dall’INPS pagando tassi di interesse davvero irrisori. Questo ha annunciato l’Istituto.
La buonuscita degli statali, i tempi di attesa e l’anticipo
Indice dei contenuti
Come anticipato, quindi, l’introduzione della pensione con la Quota 100 prima e la Quota 102 dopo, ha reso i tempi di attesa del TFS ancora più lunghi. E proprio per questo il Decreto Legge 4/2019 ha introdotto, insieme alla nuova misura di pensionamento, anche l’anticipo del TFS/TFR per gli statali.
Si tratta di un anticipo da poter chiedere alle banche che hanno aderito all’accordo sottoscritto con ABI e INPS. E che permette di avere una sorta di finanziamento che anticipa un massimo di 45.000 euro del proprio trattamento di fine rapporto o servizio. A tassi agevolati regolati dal rendistato. Ma con la crescita dell’inflazione i tassi, che un tempo erano convenienti ora sono aumentati. E rischiano di andare a toccare il 4%.
Statali TFS e TFR subito e anticipato dall’INPS con tasso all’1%
Da qui la decisione dell’INPS: da febbraio 2023 sarà lo stesso Istituto a concedere l’anticipo del TFS agli statali. Ma solo a quelli che sono andati in pensione. E applicando un tasso che rende l’anticipo previsto dal DL 4/2019 poco appetibile. È richiesto, infatti, solo l’1% di interessi più il pagamento forfettario di uno 0,50% per le spese della pratica.
Una soluzione che sicuramente rende la vita dei dipendenti statali più semplice consentendogli di andare in pensione con un pensiero in meno. Quello della lunga attesa della buonuscita. Che potrà, in questo modo, essere chiesta subito pagando all’INPS, una cifra davvero irrisoria.
Non tutti potranno chiedere l’anticipo
L’INPS ha fissato una cifra massima per coprire questo anticipo e proprio per questo motivo si pensava ad una evasione delle pratiche in ordine cronologico. Questo significa che molto probabilmente non tutti riusciranno ad avere l’anticipo dall’Istituto.
In ogni caso il beneficio non sarà concesso a chi ha debiti contributivi con l’INPS e a chi ha cartelle esattori pendenti.