Anche sulle pensioni si pagano le tasse. E i pensionati italiani lo sanno bene. E sanno anche che l’Italia è probabilmente il Paese dove la tassazione è più alta. A tal punto che molti pensionati italiani studiano soluzioni per evitare questo autentico salasso. Addirittura molti pensionati italiani hanno optato per il trasferirsi all’estero per godere di una pensione più alta proprio per via della minore tassazione all’estero e del divieto di doppia tassazione che vige tra l’Italia e diversi Paesi convenzionati.
Ma un recente interpello a cui ha provveduto a dare risposta l’INPS mette in luce un nuovo aspetto di questo divieto di doppia tassazione. Bisogna adempiere ad una certificazione per evitare l’incasso di una pensione tassata anche se si risiede all’estero. E per di più, in assenza di questa certificazione, l’INPS sottolinea che è probabile dover restituire dei soldi per le pensioni da gennaio ad aprile.
Stangata in arrivo per i pensionati che si sono trasferiti all’estero per evitare di pagare le tasse?
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Spostare la residenza per pagare meno tasse è una soluzione che molti italiani hanno adottato trasferendosi all’estero. Dal Portogallo ai Paesi dell’Est Europa. Tralasciando il diverso potere di acquisto della pensione italiana in un Paese estero che può essere alla base di questa scelta di vita di un pensionato, un altro fattore utile e da considerare sarà sempre quello della tassazione. Fra Italia e Paesi esteri, tra cui la Bulgaria per esempio, vige la regola del divieto di doppia tassazione. In pratica se le tasse su una pensione vengono pagate nel Paese dove si risiede, non possono essere pagate anche dal Paese di provenienza e viceversa. Ed è proprio sulla Bulgaria che fa riferimento l’INPS che risponde ad un interpello. Producendo una novità che di fatto stravolge la normativa fin qui applicata figlia forse di una erronea interpretazione della stessa normativa.
Serve la cittadinanza anche nel Paese dove ci si sposta per vivere
Trasferirsi in Bulgaria non basta per evitare la doppia tassazione della pensione. Infatti è necessario che il pensionato italiano trasferitosi in Bulgaria acquisisca la cittadinanza in quel Paese (anche doppia cittadinanza). E questo per rientrare nella casistica idonea ad evitare questa doppia imposizione fiscale. Tra l’altro, bisogna rendere l’INPS edotta di questa cittadinanza. Servirà presentare la certificazione da cui si evince la cittadinanza bulgara per completare la procedura. E dal momento che l’INPS ha risposto così all’interpello proveniente dall’Agenzia delle Entrate, si apre ad un problema in più per i pensionati interessati da tutto ciò. Stangata in arrivo per i pensionati che si sono trasferiti all’estero?
Infatti fino ad oggi le pensioni erogate a cittadini italiani residenti in Bulgaria non erano tassate dall’Italia. Nel caso in cui il diretto interessato non presenti la certificazione prima citata entro il 30 aprile costringerà l’INPS ad applicare a ritroso la tassazione precedentemente omessa. E questo vale sulle pensioni erogate a partire dl mese di gennaio 2023. Ricapitolando, per ricevere una pensione senza tasse e per evitare la restituzione dei soldi, occorre sempre la cittadinanza nel Paese dove il pensionato si sposta.