Vivere in modo dignitoso è legato senza dubbio a un benessere economico. A meno che non si abbia una cospicua rendita o il biglietto vincente di una lotteria milionaria, è necessario lavorare. Sappiamo che in tempi di crisi è difficile trovare un’occupazione, specialmente regolare, ben pagata e che dia soddisfazioni. Quando, però, si è assunti presso un ente o un’azienda si cerca di dare il meglio. Ci sono, purtroppo, dei sintomi che possono manifestarsi in certi casi e alcuni sono:
- irritabilità;
- ansia;
- disturbi gastrointestinali;
- mal di testa;
- disturbi alla vista;
- ridotta vita sociale e meno partecipazione alla quotidianità familiare;
- meno tempo dedicato alla cura di sé e agli hobby;
- stanchezza e sedentarietà.
I lavoratori che presentano quasi tutti questi disturbi possono essere dei dipendenti di un’azienda, pubblica o privata, ma la maggior parte delle volte sembra che si tratti di imprenditori e liberi professionisti.
Una dipendenza particolare
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Qualcuno arriva in anticipo sul posto di lavoro e a volte si porta a casa delle incombenze da sbrigare, oppure si sveglia e il primo pensiero è controllare la mail aziendale. Altri, anche in vacanza, pensano a dei nuovi progetti e non partecipano con i familiari ad attività distensive. Questi e tanti altri sintomi, oltre a quelli prima accennati, potrebbero essere legati a una forma di dipendenza dal lavoro. Il termine che indica questo disturbo è workaholism, ubriachezza da lavoro, ed è stato coniato dallo psicologo statunitense Wayne Oates nel 1971.
Se in tempi lontani lo stacanovista, specialmente nella società russa, veniva esaltato e ammirato, col tempo chi trascura se stesso, la famiglia e gli amici e si dedica troppo al lavoro è stato visto come un individuo disturbato.
Stanchezza e irritabilità unite a mal di testa e poca presenza in famiglia sono alcuni sintomi di una dipendenza particolare
Come per ogni aspetto della vita, dall’alimentazione allo sport, un individuo dovrebbe trovare un equilibrio senza danneggiare se stesso e gli altri. Il workaholic, invece, oltre ad accusare malesseri e ansia, potrebbe compromettere il rapporto col proprio coniuge, i figli e gli amici. A New York è nato nel 1983 un centro terapico per chi manifesta questo disturbo.
In generale, bisognerebbe per prima cosa rendersi conto e ammettere di stare esagerando con l’impegno lavorativo. In seguito, sarebbe necessario cercare aiuto presso uno psicoterapeuta. Poi, piano piano si dovrebbe cercare di staccare, ad esempio, la sera qualche ora prima di andare a dormire, dedicandosi a un hobby. Si può leggere, oppure si può guardare la TV o chiacchierare con il partner, giocare coi figli. Ritagliare del tempo per sé e per la vita sociale, anche una semplice camminata o un caffè con gli amici, permetterebbe di ricaricare le energie fisiche e mentali. In questo modo si produrrebbe di più al lavoro in meno tempo, accusando via via meno stanchezza e irritabilità unite a mal di testa.
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