Perdere la persona amata è sempre un dramma. Ma quando al dolore della perdita si sommano anche problemi economici, si può arrivare a situazioni molto critiche. E non sempre il vedovo o la vedova possono contare su parenti che possano fornire loro un aiuto morale o materiale. Per questo motivo, la normativa prevede un importante aiuto per chi perde il coniuge con la pensione ai superstiti. Reversibilità e indiretta sono le pensioni che possono spettare a chi perde il marito o la moglie. Ma spettano 1.102 euro al mese nel caso si versi in queste particolari condizioni e si presentino queste domande all’INPS.
Le maggiorazioni della pensione di reversibilità aiutano la vedova
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Non sempre la pensione di reversibilità ha un importo molto alto. Alla vedova (o al vedovo) spetta una quota pari al 60% di quanto percepito dal deceduto al momento del decesso. Per fare un esempio, quindi:
- se il marito aveva una pensione di 1.000 euro, alla moglie superstite ne spettano 600;
- invece, se il marito aveva una pensione di 800 euro, alla moglie superstite ne spettano 480.
Non è raro, quindi, che il superstite percepisca una somma anche abbastanza bassa. Se la vedova non ha altri redditi propri e percepisce solo la pensione di invalidità, può richiedere l’integrazione al trattamento minimo della prestazione. In questo modo, ogni mese potrà contare su 524,35 euro di reversibilità. In alcuni casi, però, la vedova avanti con gli anni può avere anche acciacchi dovuti all’età o patologie invalidanti ed, in questo caso, le spetta una somma maggiore.
Spettano 1.102 euro al mese alla vedova che presenta all’INPS queste domande
L’invalido è tutelato dalla normativa in diversi modi. Anche con trattamenti economici, visto che nella maggior parte dei casi la disabilità richiede esborsi maggiori per le cure e l’assistenza. E anche il vedovo che si trova in precarie condizioni di salute può richiedere altre prestazioni. Se la vedova ha patologie che ne pregiudicano la deambulazione o l’autosufficienza, ha diritto di chiedere una prestazione assistenziale, oltre alla reversibilità. Per la vedova totalmente inabile, quindi, vi è la possibilità di sommare alla pensione di reversibilità integrata al minimo anche l’indennità di accompagnamento. Che, per il 2022, ha un importo mensile di 529,94 euro al mese. Per avere l’assegno di accompagnamento è necessario, però, presentare apposita domanda.
Inoltre, in aggiunta a questi due trattamenti, la vedova al compimento dei 70 anni ha diritto anche al cosiddetto assegno di vedovanza. Che ha un importo pari a quasi 53 euro al mese e va richiesto all’INPS. Questo assegno spetta se la vedova è invalida al 100% e percepisce una reversibilità di una pensione da lavoro dipendente. Sommando, quindi, l’assegno di vedovanza alla pensione di reversibilità integrata al minimo e all’indennità di accompagnamento, il superstite andrebbe a percepire 1.102 euro mensili.
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