Da molti mesi l’indice S&P 500 si trova in una situazione che, in base ad alcune tecniche, potremmo definire come prezzo che corre più del tempo.
Questi metodi, considerando un equilibrato scorrere del tempo e del prezzo, definiscono una situazione di equilibrio quando, in corrispondenza dello scorrere di determinate unità di tempo, troviamo un incremento e decremento delle quotazioni di una certa entità.
Qualora tali entità vengano superate da eccessivi ribassi o rialzi, diciamo che il prezzo ha corso maggiormente rispetto al tempo.
In questo caso, al rialzo.
In tale contesto si è quindi venuta a collocare una precedente proiezione del metodo proprietario Magic Box. La proiezione, pubblicata in un articolo dell’aprile 2021, indicava come potenziale target dell’indice americano l’area 4.568 entro maggio 2023. Un setup di tempo raggiungibile in caso di velocità particolarmente moderata.
Naturalmente, erano previsti vari target temporali, in relazione al target di prezzo, secondo la velocità che avrebbe intrapreso lo S&P 500.
Una maggior velocità ha consentito il raggiungimento di quell’area target prima del tempo, evento decisamente positivo per chi avesse seguito la proiezione, diminuendo il tempo di realizzo della posizione long.
Infatti a circa mezzo punto percentuale di distanza, in questo mese di settembre si è formato un top, che consente di considerare centrata quella proiezione.
Ma anche altri elementi confermano il potenziale setup in corso e, vista la possibilità di proiettarlo con largo anticipo, possiamo parlare di setup che viene da lontano.
S&P 500 su un setup che viene da lontano
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Come dicevamo, altri elementi paiono confermare la valenza del potenziale setup in corso, a partire dall’analisi ciclica, come evidenziamo nel seguente grafico.
Nel grafico a barre mensili, il semicerchio grande indica il principale ciclo di lungo termine, che dovrebbe terminare con la formazione di un bottom di lungo termine verso la primavera del 2022.
Le rette verticali nere lo separano nei quattro principali sottocicli. I semicerchi verdi piccoli, invece, indicano ulteriori sottocicli entro ognuna delle quattro principali suddivisioni del ciclo.
Risulta quindi evidente che, ciclicamente, ci troviamo in quella che, statisticamente, rappresenterebbe una fase particolarmente ribassista del ciclo.
Nello specifico, la parte teoricamente ribassista del quarto sottociclo dell’ultimo sottociclo del ciclo principale.
Ma andiamo ad esaminare il setup indicato anche da tecniche di Gann.
Quadrato di Gann
Analizziamo il seguente grafico, sempre a barre mensili, relativo ad una tecnica, denominata quadrato di minimo di 144.
Abbiamo applicato questo quadrato sul bottom raggiunto nel marzo 2020.
Notiamo, in corrispondenza dell’attuale top, sia il passaggio di un vettore angolare, sia una retta verticale, che indica un setup temporale.
Possiamo quindi affermare che sull’attuale top convergevano diversi elementi, compresi alcuni elementi desunti da tecniche di Gann.
Ovviamente un setup non è sufficiente ad affermare che sicuramente l’indice inverte la propria tendenza.
A proposito di S&P 500 su un setup che viene da lontano, occorre infatti attendere eventuale conferma della potenziale inversione in atto, con almeno una chiusura mensile inferiore al minimo della precedente barra mensile.
A cura di Gian Piero Turletti, autore di “Magic Box” e “PLT“