Gli appassionati di storia medievale, di castelli e poemi cavallereschi troveranno nel borgo di Grazzano Visconti un vero tesoro. Il turista che percorre le sue stradine ha l’impressione di essere davvero tornato indietro nel tempo.
Il paese si trova sulla strada provinciale della Val Nure, tra Podenzano e Vigolzone. Si trova a soli 15 km da Piacenza, quindi è anche facilmente raggiungibile.
Nel 1986 la regione Emilia Romagna ha riconosciuto Grazzano Visconti come “città d’arte”. Quando ci si arriva si capisce perché: si ha l’impressione di essere catapultati indietro di mille anni, nel Medioevo. Sembra quasi di vivere in un mondo di fantasia e che da un momento all’altro possa spuntare un drago dalle colline o che il mago Merlino possa sbucare da una casa per proporre un’avventura magica.
Il borgo è stato costruito nel “900 per volere appunto della famiglia Visconti. L’idea era quella di ricreare l’atmosfera e la struttura di un vero borgo medioevale, anche se tutti sanno si tratta di un’opera fittizia.
Tutto nasce con il nobile milanese Giuseppe Visconti di Modrone, che decide di riprendere la cosiddetta architettura revivalistica molto in voga in Europa in quegli anni. Visconti, mettendo insieme scenografia, costume, tradizioni, storia e leggenda, ha creato un luogo che sembra uscito da almeno 700 anni fa.
Sospeso nel tempo tra castelli, cavalieri e dame questo meraviglioso borgo emiliano riconosciuto come città d’arte
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Il borgo è studiato per essere in tutto e per tutto un’attrazione turistica e soddisfare le volontà del duca Visconti, che fosse cioè tutto dedito all’artigianato. Di per sé Grazzano Visconti è già da solo un posto da vedere e visitare.
In alcuni periodi dell’anno diventa particolarmente suggestivo. A Carnevale si organizzano le manifestazioni in costume, mentre a dicembre ci sono i caratteristici mercatini natalizi.
Il luogo, poi, ha anche una valenza storica: la chiesa parrocchiale dei Santi Cosma e Damiano, per esempio, è l’edificio più antico, che ha subito dei rifacimenti nel XVII secolo. C’è poi, ovviamente, il castello, che aveva una funzione sia difensiva che abitativa. Risale al 1395, ma fu anch’esso ricostruito da Visconti e alla sua famiglia appartiene ancora oggi.
È visitabile su prenotazione, come anche il suo grande parco: ben 15 ettari dove ci si può rilassare e divertire, arredato in parte all’inglese e in parte all’italiano. C’è una casetta per bambini che sembra veramente uscita da un libro di fiabe.
Non si possono poi non citare il museo delle cere e quello delle torture: c’è addirittura un’escape room a tema inquisizione.
Insomma, questo borgo sembra sospeso nel tempo tra castelli, cavalieri e dame, ma ci sono anche attrazioni più “moderne”.