Sorpresa tra i titoli dei beni primari, nessuna azione ha chiuso in territorio positivo: cosa fare?

Per le azioni MARR le cose si potrebbero mettere molto male

Il settore dei beni primari è rappresentato a Piazza Affari dall’indice Ftse Italia All-Share Personal Care, Drug And Grocery. Da inizio anno questo indice ha avuto un’ottima performance. Ha guadagnato, infatti, l’11,2% collocandosi al quinto posto nella classifica dei migliori da inizio anno. La sorpresa tra i titoli dei beni primari, però, è arrivata nel corso della seduta del 25 gennaio. Nessuna azione, infatti, ha chiuso in territorio positivo. Quali potrebbero essere le aspettative per il futuro prossimo di Marr, il titolo più rappresentativo di questo settore?

Sorpresa tra i titoli dei beni primari, nessuna azione ha chiuso in territorio positivo: cosa fare col titolo Marr secondo l’analisi grafica?

Il titolo Marr (MIL:MARR) ha chiuso la seduta del 24 gennaio a quota 12,66 euro, in ribasso del 2,62% rispetto alla seduta precedente.

Dopo una fase laterale durata circa due mesi tra novembre e dicembre, con il nuovo anno le quotazioni di Marr sono nuovamente scattate al rialzo. Da cinque sedute a questa parte, però, il titolo ha nuovamente rallentato. Questa fase di debolezza è iniziata in corrispondenza di una situazione di ipercomprato.

A questo punto, quindi, il titolo si trova a un bivio. Una chiusura superiore a 13,2 € potrebbe dare una forte spinta al rialzo. I ribassisti, invece, potrebbero trarre un forte supporto da una chiusura giornaliera inferiore a 12,4 €.

Medie ancora incrociate al rialzo sul titolo Marr, ma attenzione all'ipercomprato

Medie ancora incrociate al rialzo sul titolo Marr, ma attenzione all’ipercomprato – proiezionidiborsa.it

Analisi fondamentale

Qualunque sia l’indicatore classico utilizzato per analizzare i dati di bilancio in termini di multipli di mercato le azioni MARR risultano essere sopravvalutate.  Ad esempio, con un rapporto prezzo su utili pari a 27,5x il titolo MARR risulta essere sopravvalutato di oltre il 50% rispetto alla media del settore di riferimento (12,6x). Di interesse è il prezzo normalizzato al fatturato che è basso in assoluto, anche se superiore rispetto alla media del settore di riferimento. Allo stato attuale, infatti, il rapporto tra prezzo e fatturato è pari a 0,5 a fronte di un 0,4 medio dei suoi competitors.

Il fair value, calcolato secondo il metodo del discounted cash flow e riportato sulle riviste specializzate, invece, esprime una sottovalutazione di oltre il 70%.

Secondo quanto riportato sulle riviste specializzate, il prezzo obiettivo medio ottenuto considerando le raccomandazioni degli analisti esprime una sottovalutazione media del 16% circa.

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