Chiunque abbia un giardino grande ma un po’ brullo ed eccessivamente esposto al sole probabilmente ci ha pensato e non solo per abbellimento.
Le piante officinali facenti parte della macchia mediterranea infatti, sono relativamente semplici da coltivare, hanno delle fioriture magnifiche, per la maggior parte sono sempre verdi.
Sono utili al nostro benessere e oltre ad abbellire i nostri balconi, orti e giardini ma alcune di esse sono richiestissime dall’industria farmaceutica.
Posto che prima di ogni nuovo impianto il terreno del giardino va smosso e arricchito adeguatamente, usando la giusta attrezzatura, questa può essere un’impresa casalinga foriera di grosse soddisfazioni.
Capire come coltivare le piante officinali e come guadagnare con i loro usi in fitoterapia può essere un’entrata in più che aiuta l’economia domestica.
Un buon modo per riuscire a monetizzare la passione per il giardinaggio.
Sono utili al nostro benessere queste piante che oltre ad abbellire balconi e giardini ci permettono di guadagnare soldi facendo queste cose
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In Italia la coltivazione, la raccolta e la trasformazione delle piante officinali è un’attività che sta sotto la sovrintendenza della F.I.P.P.O. acronimo di Federazione Italiana Produttori Piante Officinali.
Si tratta di piante speciali, che contengono in sé sostanze naturali attive che sono utili per il nostro benessere e all’organismo umano.
Il termine “officinale” è riferito infatti alla trasformazione e alla sintesi di queste sostanze in laboratorio, sulle orme di Ippocrate e Galeno, che furono i primi a studiarle e catalogarle.
Queste sostanze conferiscono ad una pianta specifica delle proprietà particolari, che trovano una miriade di applicazioni.
Da millenni l’uomo ha imparato ad avvalersi di queste sostanze, imparando la scienza erboristica testando il prodotto su sé stesso per generazioni.
Quella inerente alle piante officinali è una sapienza complessa, da tramandare e salvaguardare.
Le piante officinali più richieste e facili da coltivare per la messa a reddito
Mirtillo nero: la sua assunzione migliora il microcircolo e la vista.
Camomilla, valeriana e passiflora: perenni sempreverdi il cui uso tradizionale è calmante e sedativo.
Zafferano: con proprietà antitumorali, antidepressive e antispasmodiche, trova largo uso nella cucina tradizionale italiana.
Vite rossa: riduce il rischio di malattie coronariche ed è ricca di antiossidanti
Echinacea angustifolia: nota per le sue proprietà immunostimolanti, trova largo utilizzo nelle preparazioni per prevenire e curare il raffreddore.
Aloe: contiene sostanze in grado di riparare in tempi rapidi tessuti e membrane, è utile contro le scottature e le punture di insetti, essendo un ottimo lenitivo.
Liquirizia: digestiva, diuretica, antinfiammatoria e protettiva della medusa gastrica, è un rimedio che trova vasto uso dalla cura della tosse a quella dell’acidità di stomaco.
Assenzio romano: erba che cresce spontanea nei giardini e nei prati, conosciuta anche come artemisia, è febbrifugo, vermifugo e ripristina il flusso mestruale.
Genziana: risolve i problemi a carico dell’apparato digerente, come molte altre erbe amare. Un ottimo tonico per le funzioni gastriche e fermentative.
Anice: ottimo digestivo, stimolante delle ghiandole esocrine, funziona anche come espettorante.
Rosmarino: carminativo (aiuta i movimenti peristaltici) calma gli stati influenzali e febbrili. Facilita la produzione di bile e la digestione.
Lavanda: ha proprietà sedative, antispastiche, antimicrobiche, antinfiammatorie e il suo olio essenziale trova impiego anche nel calmierare gli effetti del colesterolo cattivo.
È consigliabile infine crearsi una lista delle piante officinali tipiche del territorio dove abbiamo intenzione di fondare l’impianto.
Coltivare piante già naturalizzate, senza forzature, abbatte molti rischi d’impresa.
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