Una delle attività vitali che svolgiamo ogni giorno è mangiare. Non c’è essere sulla terra, di qualsiasi forma, che non assuma qualche tipo di nutrimento per produrre energia per vivere. In effetti, anche le cose e non solo le creature viventi hanno bisogno di una fonte di energia, pensiamo alle auto. Il corpo umano sano ha un sistema talmente perfetto di assunzione ed elaborazione dei nutrienti che ha sempre destato meraviglia in chi lo ha studiato. Uno fra tutti il grande Leonardo da Vinci, che aveva pure progettato una città ideale basandosi anche sull’apparato digerente. Purtroppo non tutto a volte fila liscio. Il corpo ci manda dei segnali e alcuni sintomi possono insospettirci.
Sono questi i sintomi piuttosto comuni che possono essere il campanello d’allarme per una disfunzione intestinale
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A livello gastrointestinale si possono manifestare dei disturbi fastidiosi come cattiva digestione e relativo mal di pancia, gonfiore, meteorismo, ma anche nausea e vomito. In casi peggiori possono manifestarsi anche prolungata stitichezza oppure diarrea. Nelle donne, a tutto ciò si può sommare la candidosi. In genere, si possono avere anche disturbi del sonno, stanchezza, infezioni varie. Sono questi i sintomi piuttosto comuni che possono essere il campanello d’allarme per una disfunzione intestinale. Se i sintomi sono occasionali, e si può risalire a un fattore scatenante specifico, il medico sicuramente potrà dare subito un consiglio adatto. Quando c’è un disturbo prolungato, la causa dev’essere meglio indagata. Spesso si tratta di disbiosi.
Cos’è la disbiosi
La disbiosi è un’alterazione della flora che risiede nell’intestino. Le funzioni della flora sono molteplici. È in grado di sintetizzare degli acidi grassi, alcune vitamine, come la K o alcune del gruppo B; inoltre, aiuta il nostro sistema immunitario. Molti possono essere i motivi della disbiosi, tra cui un’alimentazione sbagliata, lo stress, ansia, certe cure farmacologiche. Vediamo qualche esempio. La disbiosi putrefattiva si manifesta soprattutto in chi fa un forte consumo di carni, salumi, formaggi. In quella legata ai funghi e fermentativa, il soggetto mangia molti prodotti lievitati, come pane e pizza o alcuni tipi di dolci.
Solo un’attenta visita dal proprio medico o dal gastroenterologo può far luce sulla situazione. Senz’altro, anche l’aiuto di un nutrizionista può essere di supporto per cercare di affrontare al meglio questi disturbi. Un’alimentazione adeguata, infatti, è essenziale nel cammino verso la guarigione. A ciò di solito viene affiancata la somministrazione di probiotici. Questi sono dei micro-organismi vivi che, superando la barriera gastrica, raggiungono inalterati l’intestino e lì svolgono la loro azione benefica.