Può capitare a tutti di non avere relazioni familiari particolarmente felici o sibilline. È più che comprensibile, visto che non sempre decidiamo quali sono le persone che ci circondano in ambiti così personali. Le problematiche potrebbero diventare inconciliabili.
Diventa così lecito chiedersi che fine faranno un giorno i lasciti rimasti, dopo di noi. Oppure, al contrario, chiedersi quale dei nostri parenti, in caso di dipartita prematura, potrebbe decidere di non destinare nulla a noi.
La risposta a questa domanda deriva prevalentemente dalle norme del codice civile. Come forse sapremo, in Italia, l’ordinamento lascia varie possibilità ad una persona in merito alla composizione e alla destinazione della propria eredità. Se una persona non specifica nulla, varranno le regole della successione legittima. Altrimenti varranno quelle della successione necessaria stabilite tramite testamento dal de cuius.
2 metodi di trasmissione dei beni
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La successione testamentaria ci permette una maggiore libertà. Potremo indicare tra i destinatari anche persone che non hanno alcun legame con la nostra famiglia. Il lascito sarà, in questo caso, soggetto ad un’imposta (la cosiddetta tassa di successione) pari all’8% del valore. La possibilità di disporre a questi soggetti, però, non è totale. Infatti, secondo l’articolo 457 del codice civile “le disposizioni testamentarie non possono pregiudicare i diritti che la legge riserva ai legittimari”.
A disposizione, nella scelta, rimane così solo la cosiddetta quota disponibile rimasta libera. Questa percentuale, però, è spesso molto bassa. Infatti, in presenza di coniuge, figli e ascendenti, la maggior parte delle sostanze sarà comunque destinata a loro.
Un discorso ancora più rigoroso vale infatti nei confronti della cosiddetta successione legittima. In questo caso sono le norme dell’ordinamento a stabilire le quote testamentarie assegnate a ciascun parente. Queste valgono qualora il defunto non abbia stabilito nulla. L’eredità verrà suddivisa tra coniuge (o persona unita civilmente), discendenti, ascendenti, collaterali ed altri parenti.
Le eccezioni a riguardo sarebbero giustificate per legge solo in caso di indegnità. Si tratta questo di uno stato definito dal giudice come conseguenza della commissione di alcuni reati, così come nel tentativo di manomissione e falsificazione del testamento. Diversa è invece la questione per fratelli e sorelle.
Sono questi i parenti che possiamo escludere dall’eredità, assieme alle rispettive linee di ascendenti e discendenti. Nipoti, dunque, e zii potrebbero non rientrare all’interno dei nostri lasciti ereditari. Dovremo però esprimere questa scelta all’interno della successione testamentaria. Se non disponiamo nulla, anche loro rientreranno tra gli eredi.
Sono questi i parenti che possiamo escludere dall’eredità in maniera legittima quando facciamo il testamento
Oltre a questi casi, possono poi rientrare i parenti ulteriori, che potrebbero essere nella cerchia familiare e che non rientrano tra ascendenti, discendenti e coniuge. Ricordiamoci però che esistono dei metodi legali per trasmettere beni senza dover pagare alcuna imposta di successione. Aspetto questo di discreto rilievo, specie se i destinatari sono esterni al nucleo familiare. Infatti, altrimenti, sarebbero tenuti al pagamento dell’8% del valore del bene trasmesso.
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