Per coloro che presentano una riduzione della capacità lavorativa è importante ricevere dall’INPS un assegno mensile che possa fornire un valido aiuto economico. Nel ventaglio delle possibili agevolazioni che anche quest’anno i contribuenti possono richiedere, si conferma anche l’assegno ordinario d’invalidità. Si tratta di una provvidenza economica che spetta a coloro che hanno almeno 5 anni di contribuzione al momento della domanda.
Il versamento contributivo, in questo caso, segue regole specifiche affinché l’INPS possa accogliere la richiesta. Sebbene tale prestazione sia cumulabile con i redditi da lavoro, esistono dei vincoli che l’Istituto di Previdenza Sociale impone. Sono questi gli sfortunati a cui l’INPS dimezzerà l’importo mensile dell’assegno ordinario d’invalidità come possiamo vedere di seguito.
Quando spettano le agevolazioni pensionistiche per invalidi nel 2022
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Chi presenta una determinata malattia o menomazione che riduce la capacità lavorativa o compromette la normale funzione delle attività quotidiane, può ricevere diverse agevolazioni statali. Non si tratta solo di provvidenze economiche, ma anche di tutele sul piano fiscale e previdenziale.
In un precedente approfondimento abbiamo illustrato quali lavoratori quest’anno, con 20 anni di contributi, potranno andare in pensione 11 anni prima rispetto al requisito anagrafico. Coloro che, invece, sono ancora in età lavorativa ma presentano un’invalidità da lavoro pari ad almeno 2/3, possono richiedere l’assegno ordinario d’invalidità. Esso spetta nella generalità dei casi ai lavoratori iscritti all’Assicurazione Generale Obbligatoria INPS, purché presentino determinati requisiti assicurativi e sanitari. L’assegno ordinario d’invalidità è generalmente cumulabile con i redditi da lavoro, tuttavia, l’ammontare dell’indennità risente di alcune limitazioni in simili circostanze.
Sono questi gli sfortunati a cui l’INPS dimezzerà i soldi dell’assegno ordinario d’invalidità mensile nel 2022
Quando l’INPS riconosce l’assegno ordinario d’invalidità AOI al richiedente, il trattamento ha validità triennale. Successivamente si può procedere alla richiesta di rinnovo fino a quando non si conferma automaticamente. L’ammontare della quota è assimilata alla pensione e si calcola nella stessa maniera delle pensioni dirette. In un precedente articolo abbiamo anche spiegato se l’assegno ordinario d’invalidità è reversibile oppure no agli eredi.
Dal momento che è cumulabile con redditi da lavoro, tale assegno può anche subire delle trattenute, secondo quanto stabilisce la Legge 335/1995. se il reddito del titolare supera 4 volte il trattamento minimo annuo, l’assegno si riduce del 25%. Laddove il reddito del beneficiario dovesse superare 5 volte il trattamento minimo, l’importo dell’assegno subisce una trattenuta del 50%.
Quest’anno, l’importo del trattamento minimo INPS corrisponde a 523,83 euro mensili. Poniamo il caso che il reddito del lavoratore superi i 34.048,95 euro (ossia 523,83 moltiplicato per 13 mensilità e per 5 volte). In questo caso, l’INPS dimezzerebbe l’ammontare dell’AOI. Nel caso in cui l’assegno, già ridotto, dovesse superare l’importo del trattamento minimo, esso potrebbe subire una ulteriore riduzione al verificarsi di determinate circostanze.
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