Sono proprio queste le sfortunate vedove a cui l’INPS taglierà le pensioni di reversibilità da gennaio prossimo

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Non tutti i contribuenti che percepiscono la pensione potranno ricevere aumenti. Anzi i vantaggi economici riguarderanno per lo più i contribuenti cui spettano gli assegni pensionistici più bassi. Anche chi trascorre la vecchiaia in solitudine per aver perso il coniuge potrebbe ritrovarsi con un cedolino meno pesante.

Inoltre conviene ricordare che anzi l’INPS arriva a sospendere o a tagliare immediatamente il pagamento di quest’assegno sulle pensioni di reversibilità in questi casi. Chi infatti riceve mensilmente il rateo previdenziale dovrebbe comunque leggere le ultime novità in materia pensionistica. A volte infatti è necessario rispettare alcune scadenze o inviare alcuni documenti per poter godere di prestazioni previdenziali. Allo stesso modo occorre compilare moduli e allegare certificazioni per ottenere ulteriori vantaggi e benefici. Forse molti ignorano che oltre alle pensioni di reversibilità l’INPS paga anche altri assegni mensili alle vedove di quest’età.

Ma accanto alla possibilità di ottenere somme di denaro aggiuntive vi è persino quella di ricevere assegni più bassi. E in particolare sono proprio queste le sfortunate vedove a cui l’INPS taglierà le pensioni di reversibilità da gennaio prossimo.

Ciò perché in alcuni casi si verifica un accumulo di redditi che determinano il superamento di alcune soglie. Non a caso i nostri redattori hanno  calcolato quanto prende di reversibilità la vedova che lavora o percepisce già la pensione. Infatti se da un lato è prevista la cumulabilità di alcune misure previdenziali, dall’altro esistono limiti oltre i quali scattano decurtazioni. Pertanto è fondamentale capire quali sono le condizioni reddituali che consentono di percepire il rateo mensile senza gravi perdite.

Sono proprio queste le sfortunate vedove a cui l’INPS taglierà le pensioni di reversibilità da gennaio prossimo

Nelle ultime settimane si è molto discusso dell’aumento dei prezzi a causa dell’incremento dell’inflazione. E si anche detto che saliranno gli importi di alcuni trattamenti pensionistici. Sul portale ufficiale dell’Ente previdenziale sono presenti informazioni precise sulla rivalutazione degli importi spettanti ai pensionati nel 2022. Fra questi vi sono anche quelli relativi alle pensioni di reversibilità e indirette. Ma accanto all’adeguamento dei trattamenti previdenziali al costo della vita vi è anche quello relativo ai limiti di reddito.

Nel 2022 avrà diritto all’assegno di reversibilità senza decurtazioni soltanto il coniuge superstite che dichiara redditi al di sotto dei 20.449,45 euro. Per il 2021 invece la soglia limite per non subire tagli sul rateo mensile era pari a 20.107,62 euro. A partire da gennaio 2022 con redditi oltre i 20.449,45 e fino a 27.265,93 euro l’INPS applicherà una riduzione del 25% sull’assegno. E i pensionati con redditi superiori a 34.982,42 euro perderanno invece il 40% del rateo. Infine il contribuente che possiede redditi oltre questa soglia percepirà la metà dell’importo.

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